Dei 25 libri che, su testimonianza di Eusebio e confenna di Girolamo, Origene avrebbe consacrato all' esegesi del primo Vangelo, soltanto otto di essi, dal decimo al diciassettesimo, sono stati conservati in manoscritti greci. Accanto a ciò la tradizione testuale ci ha consegnato una traduzione latina che si estende dal libro XII, 9 fino a quasi tutto il libro XXV del commentario greco. Per convenzione si definisce Vetus intetpretatio la traduzione per la parte di cui si possiede anche il testo greco, e Commentariorum series quella esclusivamente in traduzione latina. Il presente tomo completa la pubblicazione.
Il lavoro è l’esito di oltre quindici anni di studi in un ambito disciplinare della ricerca filologica patristica – lo studio della tradizione catenaria – in cui l’autrice, allieva di Sandro Leanza, è da tempo nota specialista. Il testo del commento origeniano al Cantico dei cantici, forse il più interessante tra quelli affrontati dal grande teologo ed esegeta alessandrino del III secolo d.C. e finora conosciuto solo attraverso parziali traduzioni latine, viene ora finalmente presentato in una forma più ampia rispetto a tutte le precedenti edizioni e traduzioni e accompagnato da una dotta introduzione. Nel commento viene spiegato il significato complessivo di ogni passo e sono segnalati i testimoni e il riscontro del contenuto esegetico nelle altre opere di Origene. Largo spazio è anche dedicato alle interpretazioni di autori successivi che dipendono da Origene e consentono, in taluni casi, il recupero del testo originale perduto. Il volume è inoltre corredato di un’aggiornata bibliografia e ricchi indici.
Sommario
Introduzione. Commento al Cantico dei cantici: testo critico e traduzione. Commento. Bibliografia. Indici.
Note sulla curatrice
Maria Antonietta Barbàra, docente di letteratura cristiana antica all’Università di Messina, studia soprattutto l’interpretazione della Bibbia nei Padri della Chiesa greci e la loro fortuna in età bizantina. Oltre a numerosi contributi in riviste scientifiche, ha curato la pubblicazione delle seguenti opere: Thomae de Chaula Bellum Parthicum, Reggio Calabria 1983 (Edizioni di “Historica”, Quaderni 5); Prospero d’Aquitania, La vocazione dei popoli. Introduzione, traduzione e note, Roma 1998 (Città Nuova, Collana di Testi patristici 143); ha pubblicato La tradizione catenaria del commento al Cantico dei cantici di Origene. Edizione critica con osservazioni esplicative dei capitoli 1-6, Messina 2000; Commento di Origene al Cantico dei cantici nella tradizione catenaria. Introduzione, edizione critica, note di commento, indici, Messina 2002. Attualmente ha in preparazione una traduzione con commento delle Complexiones in Epistulas Canonicas di Cassiodoro.
La chiarezza dei principi esegetici e la sua esperienza spirituale portano Origene a cogliere tutta la profondita ispirata di questo canto d'amore, allegoria dell'Antica e della Nuova Alleanza.
Il trattato "La preghiera" viene classificato tra le "opere pratiche" di Origene. Volta a sgombrare il campo dagli attacchi di coloro che nutrivano forti dubbi circa l'utilità e l'efficacia della preghiera, mostra i benefici e i vantaggi derivanti del quotidiano colloquio con Dio. Le motivazioni per la necessità della preghiera sono, a detta di Origene, fondamentalmente tre: Gesù stesso invita gli uomini a pregare; Egli si fa garante dell'esaudimento; l'esempio di molti santi. La seconda parte della trattazione contiene un excursus di carattere filologico sulle petizioni contenute nel Pater, nelle due diverse redazioni di Matteo e di Luca.
Il volume contiene il libro X, con gli sviluppi sulle parabole e il passaggio dal Battista al Cristo; l'XI, compreso tra la prima e la seconda moltiplicazione dei pani; il XII, tutto incentrato sul mistero di Gesu. Il primo di tre volumi che presentano, in prima traduzione italiana, il commento a matteo nella sua interezza (dei commenti di origene in greco sono rimasti i nove libri su giovanni e gli otto libri su matteo). Il volume contiene il libro x , con gli sviluppi sulle parabole e il passaggio dalla economia annunciata (il battista) al tempo propizio (il cristo); l'xi, compreso tra la prima e la seconda moltiplicazione dei pani; il xii, tutto incentrato sul mistero di gesu. In queste pagine, calibrate secondo i canoni della retorica antica, viene espresso lo sforzo di sintesi e armonizzazione - rispettosa anche nella polemica - che caratterizza tutta la produzione didattica di origene. Il commento risulta di grande importanza per il lettore moderno come riflessione sul mistero della chiesa, il suo ruolo, il suo carisma. Introduzione, tradu zione e note a cura di rosario scognamiglio e maria ignazia danieli
Il presente volume traduce e commenta le 13 omelie di Origene sul libro dell'Esodo giunte nella versione latina di Rufino. Rispetto ad altri lavori esegetici, nei quali fraziona il testo biblico in lemmi di breve estensione seguiti ognuno dalla specifica spiegazione, qui Origene punta spesso al significato complessivo del testo. Alla maggiore libertà strutturale si accompagna una maggiore semplificazione esegetica dando minore importanza al significato letterale del testo, Origene concentra tutta la sua attenzione sul significato morale. Il suo interesse primario è infatti quello di attualizzarne il contenuto, in modo da avvicinarlo alla condizione esistenziale degli ascoltatori. L'esodo degli ebrei dall'Egitto significa allora la graduale liberazione dell'uomo dal mondo, sede del peccato; il faraone è figura del diavolo che si adopera per ostacolare l'anima nel suo itinerario ascetico e spirituale; il tabernacolo che Dio chiede di edificare a Mosè, rimanda in senso comunitario alla Chiesa, in senso esistenziale ad ogni cristiano.
Il presente volume presenta la traduzione latina del volume XI/5 dell'opera origeniana.
Opera fra le piu ricche e vaste della grande stagione omiletica di Cesarea, che contiene inoltre alcune fra le pagine piu belle della meditazione cristiana sulla Scrittura.