In questo volume l'autore affronta e approfondisce alcuni aspetti ricorrenti nella spiritualità di Santa Caterina da Siena: l'offerta del sangue di Cristo come strumento potente ed efficace nella prevenzione del male e come viatico di salvezza; La "sensualità spirituale" di Santa Caterina, che emerge in particolar modo nel Dialogo con la Divina Provvidenza, che mette in risalto l'amore assoluto che Caterina prova per Cristo; la confusione, e il disorientamento che provocano nell'intelletto e nella capacità di discernere l'impurità e piaceri; L'ordine della società e della pace frutto della grazia e della misericordia di Dio. L'importanza della "festa" come momento di riposo fisico e spirituale e occasione di riconciliazione con Dio.
L'emergere oggi del pensiero e della figura di Rosmini in proporzioni esponenziali anche all'estero ne evidenzia la natura e la funzione di "pietra di paragone": di scandalo e di volta. Entro il dominio delle "demitizzazioni" di fede speranza carità come essenziali ad ogni autentico progresso storico, le sue posizioni teoretiche misurano la storia con respiro senza pari ampio e fecondo. Vi acquisiscono le loro più vere proporzioni e articolazioni problemi costitutivi della persona come singolarità e come societarietà: i moti dello spirito e della storia. In un convivio nel quale Rosmini dialoga con protagonisti quali Tommaso d'Aquino, Vico, Leibniz, Hegel, Newman.
In occasione del centocinquantesimo dalla morte di Rosmini, l'autore raccoglie i suoi saggi specifici più recenti in questo suo quinto volume rosminiano. I rapporti critici fra Rosmini e Agostino e Tommaso e Hegel ne costituiscono l'intelaiatura. Le relazioni fra l'ordine del sapere e l'ordine della società, la filosofia come libertà, l'unità dialettica di corpo-spirito ne sono temi cardinali. I dialoghi con Gioberti e con Manzoni, nonché le interpretazioni idealistiche e risorgimentaliste che vi ricostruisce criticamente, confermano l'ampiezza di respiro culturale dell'intera opera e attività di Rosmini.