La tesi dell'autore sorprenderà non pochi: dal punto di vista ecologico, la città è più sostenibile di altri tipi di insediamenti umani. Con una scrittura fluida, un'impostazione all'insegna dell'immediatezza dei concetti e il ricorso a uno stile talora aneddotico, Owen ci dà sul tema dati importanti e interessanti. Parla degli Stati Uniti, ad esempio delle performance ambientali di New York, ma anche di Curithia in Brasile; spiega perché le caratteristiche più ecologiche di un'area ad alta densità urbana non sono anomalie inesplicabili; discute del perché più alberi in città possono non essere un elemento di efficienza dal punto di vista ambientalistico e degli spazi pubblici urbani e del loro uso pedonale, confrontati con l'uso delle automobili nelle aree a minore densità urbana; parla di trasporto pubblico in rapporto allo sviluppo urbano; esamina le contraddizioni della "civiltà liquida", dove il liquido è il petrolio. Un percorso di ecologia urbana che può contribuire a far riflettere e dibattere in modo non ideologico sull'argomento, anche grazie al contributo introduttivo che inquadra il libro nel dibattito italiano sulla città.