È una calda sera d'estate a Tel Aviv. Seduto al tavolo degli oratori in veste d'ospite d'onore a un incontro letterario, lo scrittore ascolta e non ascolta i lunghi convenevoli, la barocca presentazione del critico di turno, la voce incerta della lettrice. Osserva il pubblico in sala e torna con la mente alle persone che ha visto poco prima in un bar - una cameriera dimessa ma con una provocante trasparenza di biancheria intima, due tizi dall'aria losca, una vecchia signora dalle gambe gonfie, un tipo malmostoso che non sembra affatto d'accordo con quel che sta dicendo l'oratore, un timido e occhialuto adolescente. Queste immagini captate, anzi rubate alla realtà diventano quasi simultaneamente delle storie. Finita la serata letteraria, lo scrittore prende a vagare per le strade quasi deserte della città e in questa specie di solitudine da vita ai suoi nuovi personaggi. Anzi, entra nelle loro vite, le invade e le trasforma. Accompagnato dai versi di un poeta ch'egli immagina al suo fianco, lo scrittore costruisce un affresco di vita e di morte pieno di sorprese.
"Scrivo questa storia perché le persone che ho amato sono morte. Scrivo questa storia perché quando ero giovane avevo una grande capacità di amare, e ora questa capacità di amare sta morendo. Ma io non voglio morire." Inizia così il racconto in prima persona di Hannah, una trentenne israeliana, studentessa di letteratura ebraica, sposata ad un geologo, Michael Gonen, che ha conosciuto all'università e da cui poi si allontana fino a concludere che "qualcosa è cambiato in questi tristi anni".
Yoel è un uomo del servizio segreto israeliano. Dopo la morte della moglie si trova di fronte ad una realtà misteriosa: chi era veramente sua moglie Ivria, su quali segrete complicità si basava il loro rapporto? E ancora: di che pasta è fatta sua figlia, come provare a capirla e venirle incontro? Dopo le dimissioni dai servizi segreti Yoel crede di poter applicare alla propria esistenza modi e metodi appresi nei lunghi anni d'esercizio. Eppure c'è qualcosa che continua a resistergli. Cominciando a lasciarsi contaminare dai piccoli eventi della quotidianità, nonché dai diversi personaggi che la abitano, Yoel scopre che dietro al mistero c'è una totale assenza di mistero.
A Tel Kedar, una tranquilla cittadina israeliana nel deserto del Negev, abitano Noa e Theo. Dopo sette anni di felice convivenza, sono in una fase stagnante del loro rapporto. Theo, urbanista sessantenne di successo, appare sempre più introverso e sembra aver perso energia, voglia di fare e di mettersi in gioco. Noa, frenetica professoressa di lettere di quindici anni più giovane che insegna nella scuola locale, è sempre alla ricerca di nuovi traguardi e nuove sfide. In seguito alla morte di uno degli studenti di Noa, le viene affidato il compito di dare vita a un centro di riabilitazione per giovani tossicodipendenti. Aiutata da Muki, agente immobiliare, da Linda, una timida divorziata, e da Lumir, un pensionato, Noa si dedica al progetto con entusiasmo e idealismo, pronta a lottare contro l'opposizione di tutta la cittadina che teme che un simile centro possa portare droga e criminalità. Non vuole mostrare le sue debolezze e chiedere l'aiuto di Theo, e lui non vuole interferire se non è richiesto. Se per un verso la vicenda sembra mettere a dura prova la loro relazione, dall'altro dimostra lo struggente affetto, l'infinita tenerezza e il profondo amore che ancora li lega. La storia è narrata dai due protagonisti in prima persona. Un libro che esplora l'animo umano, che racconta la realtà quotidiana di una comunità lontana da Tel Aviv o Gerusalemme, protetta da filo spinato e guardie, che cerca di vivere una vita normale come qualsiasi altra cittadina del mondo.
Efraim Numberg, detto Fima, ha cinquantaquattro anni e vive a Gerusalemme. È rimasto orfano di madre quando ne aveva dieci, con il padre ha una relazione complessa. Dopo aver fatto sperare molto come studente di storia prima e come poeta poi, la sua esistenza si è ben presto costellata di rinunce. È un personaggio contraddittorio, attento e distratto, malinconico ed entusiasta, profondo e balordo, pigro e senza ambizioni, trasandato, ma amato dagli amici e con uno strano fascino. Attorno a lui gravitano l'ex moglie Yael col suo nuovo marito; l'amico Zvi Kropotkin riuscito laddove lui ha fallito; il padre Baruch che sperava che il figlio gli subentrasse nella sua azienda di cosmetici; l'amante Nina, moglie dell'amico Uri; e il figlio di Yael, Dimi.
A Tel Kedar, una tranquilla cittadina israeliana nel deserto del Negev, abitano Noa e Theo. Dopo sette anni di felice convivenza, sono in una fase stagnante del loro rapporto. Theo, urbanista sessantenne di successo, appare sempre più introverso e sembra aver perso energia, voglia di fare e di mettersi in gioco. Noa, frenetica professoressa di lettere di quindici anni più giovane che insegna nella scuola locale, è sempre alla ricerca di nuovi traguardi e nuove sfide. In seguito alla morte di uno degli studenti di Noa, le viene affidato il compito di dare vita a un centro di riabilitazione per giovani tossicodipendenti. Aiutata da Muki, agente immobiliare, da Linda, una timida divorziata, e da Lumir, un pensionato, Noa si dedica al progetto con entusiasmo e idealismo, pronta a lottare contro l'opposizione di tutta la cittadina che teme che un simile centro possa portare droga e criminalità. Non vuole mostrare le sue debolezze e chiedere l'aiuto di Theo, e lui non vuole interferire se non è richiesto. Se per un verso la vicenda sembra mettere a dura prova la loro relazione, dall'altro dimostra lo struggente affetto, l'infinita tenerezza e il profondo amore che ancora li lega. La storia è narrata dai due protagonisti in prima persona. Un libro che esplora l'animo umano, che racconta la realtà quotidiana di una comunità lontana da Tel Aviv o Gerusalemme, protetta da filo spinato e guardie, che cerca di vivere una vita normale come qualsiasi altra cittadina del mondo.
La notte, al villaggio, uno strano, impossibile silenzio abita il buio. Anche di giorno, l'assenza degli animali lascia ovunque le sue tracce: non un cane in cortile, non un gatto sui tetti, e nemmeno una mosca che ronza o un grillo che canta nei prati intorno. Qualcosa dev'essere successo tempo fa e i bambini ogni tanto fanno domande che restano senza risposta. Fino a quando Mati e Maya non partono per la loro avventura, in cerca del mistero del villaggio dove gli animali sono scomparsi. Nel folto del bosco troveranno Nimi, il bambino puledrino ammalato di nitrillo, Nehi, il demone del bosco e una triste verità.