Il 9 luglio 1989 un somalo spara un colpo al cuore di monsignor Salvatore Colombo, vescovo di Mogadiscio che muore in poche ore. Dopo quasi 17 anni le domande circa l'omicidio rimangono aperte. Omicidio a sfondo religioso? Omicidio collegato a interessi di ordine economico? Difficile rispondere. Monsignor Colombo era l'emblema di una nuova presenza cristiana in Somalia, un Paese al 99% musulmano, e di una Chiesa che aveva scelto di farsi conoscere per le opere caritative. Il suo stile pastorale era noto: sincerità e rispetto sia nei confronti delle autorità somale, sia nei confronti della gente comune; grande distacco nel gestire gli aiuti provenienti dall'estero e destinati alla popolazione che beneficiava del suo aiuto.