Questo libro cerca di colmare una lacuna nella bibliografia lucreziana ed epicurea. I contenuti rivoluzionari della filosofia del Giardino e del de rerum natura, che sostenevano l’indifferenza degli dei, la composizione atomistica del cosmo e l’infinità dei mondi, entrarono nel vivo del dibattito consumatosi tra Riforma protestante e Controriforma cattolica. Gli ingegni più vivaci di quel tempo conobbero non solo il Maestro ellenistico, ma anche l’autore della latinità, Lucrezio, che era considerato un modello di stile e un fisico della natura. Accolto nella formazione superiore dei discenti, il suo nome ricorre nelle opere esegetiche, teologiche e cosmologiche, ma non sempre in maniera prevedibile.