Attraverso la scrittura gli etnografi descrivono i modi in cui le persone, in un qualche luogo e in un certo momento, percepiscono il mondo e vi interagiscono. Più che un metodo o la fase iniziale di un procedimento conoscitivo teorico, l'etnografia si configura quindi come un viaggio nelle molteplici sfaccettature dell'esperienza, anche se dal moltiplicarsi e dal raffinarsi delle rappresentazioni etnografiche emergono anche nuove forme di riconfigurazione teorica del sapere antropologico. Il volume offre alcuni modelli di ricerca etnografica nel Sannio, in Sicilia e in Ghana e si conclude con l'edizione critica di un testo poetico.
Rendere omaggio ai boss della mafia o ai loro familiari facendo inchinare le statue dei santi durante le processioni è un aspetto della più ampia religiosità diffusa in molte aree del Mezzogiorno, ma anche in alcune realtà del nord Italia. Liquidato come gesto pagano e premoderno, esso in realtà richiede una lettura in grado di comprendere la complessa e più generale macchina rituale della festa. Le famiglie mafiose talvolta provano a controllare i tempi e i ritmi delle processioni religiose e, occupando una precisa posizione sotto le vare, decidere il movimento delle statue possono gestire i tempi, i luoghi e le modalità dello sparo dei fuochi d'artificio e così rappresentare pubblicamente il proprio status sociale e i rapporti di forza tra uomini. Questi esperti manipolatori dello spazio pubblico guidano auto di grossa cilindrata, maneggiano armi e droga e investono in complesse operazioni finanziarie non sono dunque gli attori di una società arcaica, ma esponenti del cosiddetto casinò capitalism.