Nessuna città più di Roma si può raccontare attraverso statue, palazzi, templi: leggendone i monumenti esemplari come fossero pagine di un diario storico, ci si immerge nel suo splendore antico. Il sepolcro degli Scipioni narra la lotta per il predominio sul Mediterraneo e la Colonna Traiana si erge sulla sanguinosa guerra contro i Daci. L'Ara Pacis è il simbolo del potere assoluto, la Domus Aurea è il primo "palazzo imperiale", con tanto di lago artificiale, dove Nerone dava le sue feste e, secoli dopo, artisti come Raffaello si addentravano nelle stanze sotterranee per copiare le splendide decorazioni. E l'arco di Costantino, costruito per onorare la visione della croce che riportava l'iscrizione "in questo segno vincerai". In un libro che conduce il lettore alla scoperta dei miti nascosti e svelati, nel ricordo di poeti e viaggiatori che vi s'ispirarono... Postfazione di Vincenzo Farinella.
Da Atene a Londra: l'Ottocento è ai suoi inizi, quando l'ambasciatore inglese a Costantinopoli, Lord Elgin, decide di patrocinare l'impresa di distacco e invio in Inghilterra di gran parte dei rilievi del Partenone. Il viaggio (senza ritorno) dei marmi verso la metropoli della modernità europea si rivela cone qualcosa di più di un trasloco. Esposte provvisoriamente in alcune dimore signorili londinesi, le sculture danno subito adito a un memorabile dibattito sulla loro attribuzione. Dal 1817, anno in cui i marmi del Partenone vengono esposti al pubblico nelle sale del British Museum, i rilievi diventano il massimo simbolo di classicità. Questo libro racconta l'eco di quei marmi nella sensibilità dell'Occidente europeo moderno.