Nel 2015 la Magna Charta Libertatum, considerata la capostipite delle moderne legislazioni in materia di diritti e libertà fondamentali, ha compiuto 800 anni. L'autore del presente volume immagina che, come ad una festa di compleanno in famiglia, si ritrovino sulla storica spianata di Runnymede le principali Convenzioni giuridiche che danno corpo organico al vigente Diritto internazionale dei diritti umani. Sono altrettante creature viventi le quali, a cominciare dalla Dichiarazione Universale del 1948, conversano attorniate da difensori dei diritti umani. Il convivio è segnato dalla disputa tra Giovanni Senzaterra e Sundjata Keita, a nome rispettivamente della Magna Charta e della coeva africana Carta di Kurukan Fuga, e tra Ius Vetus, diritto delle sovranità armate, e Ius Novum, diritto dei diritti umani. A conclusione del convivio, l'ade alla Dignità umana è il cantico d'amore che Ius Novum, l'amante, scioglie appunto alla Dignità umana, sua amata.
Con la carta delle Nazioni Unite (1945) e la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) si è aperta una nuova era nella storia dell'umanità. Il principio secondo cui "il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, eguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo" prende il posto del principio di sovranità degli stati. Ha così inizio una rivoluzione copernicana nell'ordinamento internazionale: la dignità umana come il sole al centro del sistema, l'etica universale recepita dalla norma giuridica che se ne fa traghettatrice nei vari campi, a cominciare da quello della politica. La globalizzazione dei diritti ha preceduto la globalizzazione in atto nei vari campi, esiste quindi la "bussola globalizzata" per rispondere, in corretto rapporto di scala, alle sfide del governo della globalizzazione. Quanto proclamato dalla Dichiarazione universale è il risultato di un processo carsico della civiltà del diritto: i vari percorsi costituzionali, separatamente realizzati dagli stati nel corso dei secoli, sono emersi in superficie confluendo nell'alveo di un nuovo diritto internazionale che esalta la vita delle persone e l'eguaglianza dei diritti fondamentali. La Dichiarazione universale è all'origine di un folto gruppo di convenzioni giuridiche e protocolli che costituiscono il corpus organico del vigente diritto panumano.