Raniero Alliata di Pietratagliata, "Principe del Sacro Romano Impero", scomparso a 82 anni il 9 Ottobre del 1979, in seguito a una perdita ai tavoli verdi del circolo nobiliare "Bellini", visse isolato in un castello attorniato da un vasto giardino, in via Serradifalco a Palermo. Il suo ritratto è quello del perfetto aristocratico siciliano. E nasce dai ricordi dell'allievo prediletto, Busser, che racconta gli ultimi trent'anni della sua vita, condotta in lugubre solitudine, nella rete di una vasta e mobilissima parentela, nell'ostentata miseria economica, nell'acre gusto per i saperi particolari e proibiti. La straordinaria avventura della sua vita, pur svolgendosi all'interno di ambienti eccentrici e dorati, è utile soprattutto per comprendere una terra in cui classi, costumi, culture, senza mai veramente decadere, si sono crogiolate in una estenuante agonia.
Il Mistero è un'esperienza conoscitiva, esso comporta l'invito alla realizzazione metafisica, cioè al conoscere come processo di essenziale identificazione tra soggetto e oggetto. Tre cose, nel prosieguo dell'evoluzione dell'uomo, sembrano aver costituito motivi di preoccupazione centrale nella psiche umana: l'ossessione della morte, il mistero della generazione e la speranza dell'immortalizzazione. Il terreno privilegiato d'uno sguardo retrospettivo non può che essere il Mediterraneo antico, vuoi perché in quest'area è nata la Storia, vuoi perché qui più ampio si dimostra il materiale di studio sugli antichi culti misterici. La religiosità più diffusa e prevalente è quella della Grande Madre, espressione teologica dell'archetipo dell'eterno femminino, protagonista dell'evento unico della generazione e della cultura agraria, delle coltivazioni.