Definito negli anni un testo profetico sul potere, la cronaca di un percorso iniziatico o il romanzo-verità sulla morte di Enrico Mattei, "Petrolio" è il libro più celebre di Pier Paolo Pasolini. Attraverso la storia di Carlo, borghese disposto a tutto pur di far carriera, cresciuto in un ambiente cattolico di sinistra e poi complice di un delitto di destra, Pasolini conduce all'estremo il proprio sperimentalismo: puntini di sospensione al posto dell'esordio, sette diverse prefazioni, una rappresentazione dell'eros realistica e cruda, e un'estrema varietà di registri stilistici che vanno dal lirico al saggistico, dal giornalistico al visionario e all'allegorico. Come confida l'autore in una lettera ad Alberto Moravia, questo romanzo è «il preambolo di un testamento, la testimonianza di quel poco di sapere che uno ha accumulato»; rimasto incompiuto, è circondato da un alone di mistero che tuttora ne alimenta il mito. Grazie alla cura di Maria Careri e Walter Siti, questa nuova edizione di "Petrolio" si arricchisce di brani inediti, di documenti d'epoca e di originali ipotesi interpretative capaci di rinnovare il dibattito su un'opera che, a trent'anni dalla sua prima pubblicazione, non smette di affascinare e interrogare i lettori.
Questo CD contiene poesie scelte e lette da Pier Paolo Pasolini: "Il canto popolare", "Le ceneri di Gramsci", "La terra di lavoro", "La Guinea" e "Meditazione orale". I primi quattro testi sono stati registrati nel 1962, il quinto nel 1970.
«Questo volume raccoglie tre sceneggiature (corredate dai materiali scelti a suo tempo dall’autore) di Pier Paolo Pasolini, ambientate nelle borgate romane: Accattone, Mamma Roma e Ostia (realizzata a quattro mani con Sergio Citti, che del poeta era «consulente linguistico» per i romanzi e i film, nonché collaboratore fidato alle sceneggiature e ai dialoghi).
In Accattone (1961), che segna il suo esordio come regista, Pasolini ripropone il mondo dei suoi romanzi in una struttura più spoglia e profonda; l’odissea del diseredato Accattone si dipana come in un affresco antico, con un umore acre che trasforma in forza anche la disperazione, conferendo una dimensione sacrale a un universo che sta per scomparire.
Con Mamma Roma (1962), partendo da una situazione di analoga «angoscia mortale», attraverso le vicende dell’ex prostituta che vuole strappare il figlio alla strada, ci avviciniamo a un ideale piccolo-borghese.
Ostia (1970), opera prima di Sergio Citti, rivisita in forma di apologo tragicomico i temi della morte, del mito, della congiunzione di sacro e profano, spogliati della loro drammaticità, decantati da una vena ingenua, nostalgica, straordinariamente arguta.» Dall’introduzione di Ugo Casiraghi.
Dal sommario del pimo volume: "Il cavaliere della valle solitaria" (di Bernardo Bertolucci), "Non padre, ma umile fratello" (di Mario Martone), "La trascrizione dello sguardo" (di Vincenzo Cerami), cronologia (a cura di Nico Naldini), nota all'edizione,. Per il cinema: sceneggiature (e trascrizioni), commenti per documentari, sceneggiature in collaborazione e materiali per film altrui, idee, soggetti, trattamenti, "confessioni tecniche" e altro, interviste e dibattiti sul cinema, note e notizie sui testi, bibliografia, filmografia. Il secondo volume comprende invece tutte le opere per il cinema scritte da Pasolini.
Dal sommario: un teatro borghese (intervista a Luca Ronconi), il corpo del testo (intervista a Stanislas Nordey), cronologia (a cura di Nico Naldini), nota all'edizione. Teatro: da "La sua gloria", da "Edipo all'alba", "I Turcs tal Friul", appendice a "I Turcs tal Friul", da "I fanciulli e gli elfi", "La poesia o la gioia", "Un pesciolino", "Vivo e coscienza", "Italie magique", "Nel '46!", progetto di uno spettacolo sullo spettacolo, "Orgia", appendice a "Orgia", "Pilade", appendice a "Pilade", "Affabulazione", appendice a "Affabulazione", "Porcile", appendice a "Porcile", "Calderon", "Bestia da stile". Traduzioni: "Orestiade", appendice a "Orestiade", "Antigone", "Il vantone", appendice a "Il vantone", bibliografia.
"Ho iniziato un libro che mi impegnerà per anni, forse per il resto della mia vita. Non voglio parlarne, però: basti sapere che è una specie di summa di tutte le mie esperienze, di tutte le mie memorie."
"Ho iniziato un libro che mi impegnerà per anni, forse per il resto della mia vita. Non voglio parlarne, però: basti sapere che è una specie di summa di tutte le mie esperienze, di tutte le mie memorie."