Nell'indagine della personalità di solito si integrano i dati del colloquio con quelli dei reattivi mentali, i quali grossolanamente si distinguono in test di livello cognitivo-intellettivo e test di personalità. A loro volta questi ultimi, molto riduttivamente, si dividono in due categorie: quelli autodescrittivi - questionari, inventari, griglie di autovalutazione, scale e i metodi proiettivi, così denominati in quanto si basano sul meccanismo inconscio della proiezione o meglio sull'espressione inconsapevole di aspetti profondi della propria personalità. In questo volume sono esposti, anche con casi clinici esemplificativi, i più noti test proiettivi, ad eccezione della tecnica di Rorschach (ampiamente trattata in altri volumi della stessa collana). Oltre ai metodi proiettivi grafici, viene dato ampio spazio ai test proiettivi tematici, di cui il prototipo è il TAT di Murray, privilegiando nella valutazione delle risposte il metodo della scuola francese che fa capo a Vica Shentoub.
Il ''Test delle macchie d'inchiostro'' ideato da Hermann Rorschach nel 1920 continua ad essere il metodo proiettivo più usato in psicodiagnostica, in quanto possiede sia le qualità psicometriche proprie dei test psicologici, sia la capacità di dare informazioni su aspetti complessi della personalità e del suo funzionamento, intesi in senso clinico, dinamico e relazionale. La presente edizione introduce e illustra ampiamente il metodo Rorschach ed è completamente rinnovata per quanto riguarda le esigenze di tipo psicometrico, nonché quelle di tipo clinico-dinamico.