A quarantacinque anni dai Decreti Delegati del 1974 sono sempre numerosi gli ostacoli, soprattutto culturali, a una reale collaborazione pedagogico-educativa tra scuola e famiglia. Le due istituzioni sono interrogate nel loro elemento identitario: essere luoghi primari di educazione e istruzione. La famiglia lo è per natura, la scuola per ordinamento giuridico ed entrambe si presentano come realtà indispensabili per l'educazione della persona e la costruzione dell'assetto societario. Ci sono però differenze significative, frequentemente sottostimate, a tutto vantaggio di un discutibile processo di reciproca prevaricazione. Forse, proprio la scarsa assunzione di consapevolezza in ordine ai diversi ruoli è anche all'origine della competizione tra scuola e famiglia e del loro tentativo di prevalere l'una sull'altra, con una reciproca delegittimazione. Questo volume propone la "corresponsabilità educativa" come obiettivo prioritario per gli insegnanti, a partire dal loro percorso di formazione universitaria alla funzione docente.
In campo pedagogico si assiste sempre più al passaggio da uno studio dell'oggettivamente osservabile e quantificabile a un'impostazione euristica rivolta all'analisi dell'elemento qualitativo, non direttamente percepibile. Soffermare il pensiero su sentimenti, emozioni, stati d'animo trova la sua ragion d'essere in questa esigenza di una svolta epistemologica della pedagogia. Dalla ricerca svolta sul tema della sofferenza e/o familiare è emerso che la situazione di sofferenza, per poter essere portata a soluzione, esige l'intervento di persone adeguatamente preparate, capaci di intrecciare con quanti si trovino in situazione di disagio un profondo dialogo, offrendo sostegno educativo, indicazioni operative, orientamenti morali. Appare utile soprattutto la tessitura di trame relazionali con adulti significativi, che aiutino ad affrontare e superare la normale condizione umana del soffrire. da qui scaturisce l'istanza pedagogico-educativa dell'imparare a prendersi cura delle relazioni anche attraverso modalità comunicative adeguate.
Risultato di una ricerca svolta sul territorio nazionale, iul libro fotografa l'attività di volontariato a favore di adulti affetti da malattia grave.
Sono state prese in considerazione 24 associazioni di volontariato impegnate nell'aiuto a malati cronici, dislocate in zone diverse del Paese, in modo da rappresentare tutte le aree e le tipologie di realtà attive.
Riflettere sul rapporto tra le generazioni significa soffermarsi sul valore del passato che vive nel presente e che concorre alla formazione del futuro. Ben si comprende l'importanza dei nonni nella crescita delle nuove generazioni, non soltanto a livello economico e assistenziale, ma anche educativo.
L'amore tra un uomo e una donna cresce e si sviluppa insieme con i due soggetti coinvolti: può esso essere orientato sotto il segno della progettualità? Il volume indaga le tappe evolutive che segnano il divenire dell'amore coniugale alla luce di un progetto educativo.
Il volume, ricavando notevoli contributi dalla Filosofia dialogale e dalla Teoria generale dei Sistemi, muove dall'urgenza pedagogica di elaborare migliori modelli interattivi e comportamentali, atti a soddisfare anche le nuove richieste emergenti nell'ambito della convivenza umana. In tale procedere, valuta la comunicazione educativa come il problema pedagogico per eccellenza, che nel tempo d'oggi si contraddistingue per la dimensione integrativa. La comunicazione educativa non si esaurisce in un puro e esteriore scambio di informazione: essa poggia sulla natura relazionale dell'uomo, si colloca in una dimensione axiologica, esalta l'autonomia delle personalità coinvolte. Tutto ciò giova alla rivalutazione di modalità comunicative troppo spesso trascurate o sottovalutate in campo educativo, come per esempio la comunicazione non verbale, il dialogo interiore, l'empatia.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Nazionale di Studio svoltosi a Brescia dal 6 all'8 maggio 1999. I vari contributi, di natura interdisciplinare, mettono in luce l'urgenza di una valutazione della giovinezza come età propizia per l'educazione.