Gli abitanti del pianeta si avvicinano ai 7 miliardi, quattro volte quelli di un secolo fa. Ma ciò che dobbiamo temere per il prossimo futuro non è un mondo sovrappopolato, brulicante di vecchi e di poveri, bensì il gigantismo dei consumi e la loro sproporzione. Lo documenta Fred Pearce, attraverso un'analisi storica (dagli incubi di Malthus al baby boom) e una vastissima inchiesta sul campo, che racconta vite vissute e politiche demografiche, scelte ambientali e pericoli ecologici tra Europa ed Estremo Oriente, tra paesi africani e centri di ricerca statunitensi.
Cibo, abiti, telefoni, computer, giocattoli, aerei, automobili... L'elenco è sconfinato, e comprende quasi tutte le cose che mangiamo, beviamo o di cui facciamo uso ogni giorno. Di rado però ci fermiamo a considerare il fatto che ognuno di questi prodotti ha una storia che precede e segue l'intervallo, più o meno breve, durante cui ce ne serviamo, e che questa storia è spesso intrecciata con sovrasfruttamento delle risorse, inquinamento e ingiustizie sociali. "Confessioni di un eco-peccatore" ricostruisce i contesti da cui vengono gli oggetti che affollano le nostre vite e il risultato è spiazzante.