Il filosofo americano Henry David Thoreau (1817-1862) è uno dei più originali pensatori del XIX secolo. Si ricorda, in particolare, la sua scelta di vivere per un lungo periodo isolato dalla civiltà e a stretto contatto con la natura in una baracca di legno costruita con le proprie mani. Il suo spiccato individualismo, però, non gli impedì di prendere pubblicamente posizione sui principali problemi sociali e politici del suo tempo, come lo schiavismo e la guerra degli Stati Uniti contro il Messico. Il suo dissenso si espresse sia attraverso scritti e pubbliche letture, sia con un'iniziativa che egli definì "disobbedienza civile": dichiarando di anteporre i dettami della propria coscienza alle leggi dello Stato, Thoreau si rifiutò di pagare le tasse che sarebbero servite a finanziare la politica espansionista del governo americano, da lui ritenuta iniqua. In seguito alla sua azione, Thoreau fu imprigionato e dall'esperienza del carcere nacque lo scritto "Disobbedienza civile" (1849), un'opera fondamentale per la nascita e lo sviluppo di quei movimenti di protesta sociale non violenta che hanno avuto come rappresentanti più noti Gandhi e Martin Luther King.