Il biennio 1946-1948, uno dei più densi e decisivi nella storia dell’Italia contemporanea, delinea e accentua, come emerge anche da una sempre più ricca fioritura di studi di ambito regionale, la specificità e le anomalie del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese. Questa ricerca, attenta ai profili nazionali e meridionali degli eventi e dei problemi del periodo, sostenuta da un’ampia documentazione in gran parte inedita, ricompone e interpreta una pagina importante della recente storia del Molise, ricostruendo in particolare il ruolo svolto dalle forze cattoliche e dalla Democrazia Cristiana e rintracciando le radici della loro lunga egemonia politica.
La ricerca condotta da Luigi Picardi sui cattolici molisani tra fascismo e democrazia costituisce non solo una pagina importante della storia interna al mondo cattolico regionale, ma un aspetto centrale della vicenda complessiva del Molise e uno spaccato della società meridionale dalla guerra al crollo del regime, fino alla difficile ripresa della vita democratica nella temperie che fu propria degli anni 1943-45. Il lavoro ricostruisce, attraverso un esame ampio e puntuale di documenti in gran parte inediti, il ruolo svolto dalle forze cattoliche per ancorare una delle "zone grigie" del Mezzogiorno, ampiamente condizionata dalla ideologia del fascismo, al nascente sistema democratico.