Dalla strage di Piazza Fontana alla morte del commissario Calabresi, dalla storia di Prima Linea e delle Brigate Rosse fino al rapimento di Aldo Moro, il volume attraversa le pagine più nere del terrorismo italiano. Picariello rilegge il fenomeno della lotta armata partendo dalla tesi di fondo – ripresa da Giorgio Bocca – che le responsabilità del terrorismo siano da addossare, in parte, alle “due Chiese”, quella cattolica e quella comunista, le quali educando i propri adepti al massimalismo li avrebbero esposti al rischio della violenza, ma allo stesso tempo spiega come i grandi movimenti cattolici siano stati un argine a quella deriva. Il volume si avvale di testimonianze inedite, come quella di Walter Cera – ex brigatista – che entra in crisi per via della sua formazione cattolica e che dopo l’arresto sviluppa una singolare forma di collaborazione con il nucleo Antiterrorismo dei Carabinieri, partecipando a decine di arresti come “pentito di pattuglia”.
La storia di Giovanni Palatucci, il questore reggente di Fiume che negli anni dal 1938 al 1944 salvò moltissimi ebrei dalla deportazione. Arrestato, morì a Dachau poco prima della liberazione. Al personaggio è stata dedicata la fiction televisiva Senza confini, interpretata da Sebastiano Somma e Chiara Caselli.
Il Capuozzo a cui si allude nel titolo è il padre del noto inviato Toni Capuozzo che fu collaboratore di Palatucci a Fiume e testimone del toccante episodio raccontato brevemente qui sopra e che dà il titolo al libro.
La Prima Conferenza Mondiale Ebraica tenuta a Londra nel ’45 stabilì che il questore di Fiume aveva salvato la vita a più di cinquemila ebrei. Oggi è “Giusto tra le nazioni” ed è in corso la causa di beatificazione.
Angelo Picariello è nato ad Avellino. È giornalista ad Avvenire.