La scrittura in versi di Umberto Piersanti è poesia civile, confessione dell'anima e pensiero critico sull'oggi. Nei "campi d'ostinato amore" che le sue parole attraversano, il dolore della storia e quello quotidiano si intrecciano, mentre lo sguardo del poeta si posa sulla grazia che, inaspettatamente, deposita il suo germe. Alla vitalità della natura, nello scorrere dei suoi colori e delle sue stagioni, affidano le proprie speranze tanto il soldato in guerra quanto il genitore che ascolta i silenzi del figlio. L'amato altopiano delle Cesane, luogo dell'anima e motivo ricorrente della poetica di Piersanti, diventa una terra leggendaria, trasfigurata fino a "sconfinare con la Galassia", rifugio sicuro in cui perdersi per ritrovare se stessi. Umberto Piersanti, tra i più celebrati poeti italiani contemporanei, torna, a cinque anni dalla raccolta Nel folto dei sentieri, con versi luminosi che celebrano la vita e l'umanità, una scrittura dell'attenzione che emoziona e suggerisce sentieri "che non sai dove conducono".
Enrico ha tagliato la gola a un pescatore per un commento fuori luogo; Mario ha sparato al vicino perché gli rubava la terra. Claudia doveva porre fine alle sofferenze di Lucia; Luisa aveva tutte le ragioni per brindare con la madre, alla morte del padre. Un tempo si chiamavano manicomi criminali, ora sono centri di recupero: ci arrivano persone che non hanno ucciso per interesse o per calcolo, ma in preda alla follia. Da dove vengono, cos'è scattato nella loro testa, e cosa pensano ora, come vivono, al riparo dal mondo? Con delicatezza e immaginazione poetica, senza facili morali e senza mai giudicare, Umberto Piersanti ha condensato in queste pagine le loro storie.