Emilio Renzi, docente argentino di Letteratura inglese, viene invitato a trascorrere un semestre nella Taylor University, vicino a New York. Lì conosce studenti brillanti, cattedratici impegnati in bizzarre ricerche, clochard che sembrano vecchi saggi e soprattutto Ida, un'insegnante che diventerà la sua amante. Fin dal principio, il suo soggiorno nel campus è disseminato di strani fatti inquietanti e quando Ida muore in un incidente stradale - in circostanze simili ad altri incidenti recenti - la polizia parla di un gruppo terrorista. Ma chi era Ida, allora? E chi c'è dietro gli incidenti? Ispirato alle vicende di Unabomber, "Per Ida Brown" è un romanzo d'autore con la struttura di un noir. C'è un cadavere, un mistero e la ricerca della verità, ma ci sono anche la letteratura e la feroce critica al divenire degli Stati Uniti.
Bersaglio notturno è un thriller letterario, appassionante e sofisticato, di uno dei più grandi narratori sudamericani contemporanei. I fatti si svolgono nel 1972, nella provincia di Buenos Aires, quella che Piglia chiama la “pampa umida”, un anno prima del ritorno di Perón in Argentina. Tony Durán, un dandy mulatto, un forestiero nato a Portorico ed educato come un nordamericano nel New Jersey, approda in una piccola cittadina di provincia. Il motivo apparente del suo arrivo è la sua relazione con Ada e Sofía Belladonna, sorelle gemelle, figlie di una delle principali famiglie del luogo. Durán le ha conosciute ad Atlantic City, lì hanno vissuto un felice ménage à trois, e le ha seguite in Argentina, dove poi viene trovato morto nella sua stanza d’albergo in circostanze misteriose. Incaricato dell’indagine è il vecchio commissario Croce, dotato di un intuito quasi sovrannaturale. Da Buenos Aires arriva anche Emilio Renzi, personaggio ricorrente nei romanzi di Piglia, come inviato speciale di un quotidiano per riferire degli avvenimenti delittuosi della cittadina. Situato nell’impassibile paesaggio della pianura argentina, Bersaglio notturno è un romanzo giallo ma anche un racconto che intreccia archeologie familiari, che narra la vita di uno di quei paesini di campagna, chiusi come pollai, isolati da tutto, dove la gente delira un po’ per non morire di noia.
Al confine tra narrativa e saggistica, Ricardo Piglia propone un viaggio attraverso la bella letteratura, ricostruendo in modo originale una possibile storia della figura del lettore, il suo ruolo chiave nell'evoluzione della letteratura stessa. Le icone di quest'avventura sono molte: Borges con la pagina appiccicata ai debolissimi occhi, Joyce con la lente d'ingrandimento, il Che che legge su un albero nella selva, ma anche Amleto, Lévi-Strauss o poco noti scrittori argentini ottocenteschi dal cuore delle pampas. Ponendo la domanda "chi è il lettore?", Piglia pensa anzitutto a Borges, ultimo lettore per eccellenza, che ha perso la vista sui libri e ha continuato a leggere senza gli occhi. Piglia passa poi alla figura del lettore immaginario, attraverso il quale sviluppa una storia del genere poliziesco, partendo da Poe fino ad arrivare al thriller contemporaneo. Il gradino successivo è il ponte tra letteratura e politica, illustrato attraverso la vicenda di Che Guevara, "scrittore mancato", definito anche "scrittore on the road" in parallelo con la beat generation americana.