Nel romanzo il protagonista si occupa esclusivamente delle sue ossessioni, delle fobie degli amici/alter ego che gli fanno da coro tragico (o comico). Nell'occasione il problema è quello di ritrovare una donna scomparsa. Il giovane si mette sulle sue tracce, spostandosi a caso in una Milano labirintica in cui si riflettono i miti e gli incubi degli anni ottanta. Lazzaro continua a imbattersi in se stesso e nei suoi fantasmi: perditempo assortiti, consulenti psichiatriche, ninfomani, bugiarde patologiche, squadre di assassini su pattini a rotelle, babbi natali omicidi, specchi deformanti di un'unica realtà: la sua.