Rodolfo Siviero ha ventisette anni quando, nel 1938, viene spedito in Germania: lo mandano a fare la spia. La sua destinazione è Erfurt, una cittadina educata e pulita, al centro della nazione tedesca. Scoprirà cosa c'è dietro lo splendore della nuova Germania nazista, i suoi attori senza trucco e cerone e l'orrore che si nasconde a pochi chilometri dalla piccola capitale della Turingia. Lì conoscerà una donna bellissima e pericolosa, uno strano professore e il piano di Hitler e dei suoi gerarchi di impadronirsi di tutta l'arte europea per trasferirla nel cuore del nuovo impero. Firenze, con il suo Rinascimento custodito nella Galleria degli Uffizi, è tra le prede più importanti. Nei mesi cupi della guerra Siviero combatterà, nella sua città, con un pugno di uomini che si opporranno all'esercito tedesco e alla brutalità della potenza del Reich. Per provare a batterli sarà violento, doppiogiochista, astuto e spregiudicato, e per difendere l'arte italiana pagherà un prezzo altissimo. Ispirato a una storia vera, il romanzo di un grande eroe italiano.
Il 19 maggio del 1956, il giorno in cui su uno sterrato di poche centinaia di metri viene dato inizio ai lavori, non c'è nulla: non un progetto definitivo, non le tecnologie, non le competenze professionali, non i soldi necessari. Il 4 ottobre del 1964 - appena otto anni dopo e in anticipo sui tempi previsti una striscia di asfalto lunga 755 chilometri collega Milano con Napoli, il Nord con il Sud: è l'Autostrada del Sole. Durante quegli otto anni un esercito di manovali, carpentieri, tecnici, progettisti combatte per rispettare la promessa della sua costruzione. E su quella strada trova il suo destino. Lì va a cercarlo Fedele Cova, l'amministratore delegato della Società Autostrade. Lì va a cercarlo Gaetano De Angelis, operaio emigrato al Nord che con Cova fa un giuramento: lo finiranno insieme quell'abbozzo di strada, e lui potrà ritornare a casa, come ha promesso a Maria. Lì troveranno il loro destino Giovanni Nigro, un ingegnere che nel gelo della campagna di Russia aveva perduto il suo onore, e Bruna, una dei progettisti, che ha bisogno di quella strada per continuare a correre. All'interno di una rigorosa ricostruzione storica, mescolando personaggi di invenzione e protagonisti reali, "La strada dritta" è il romanzo epico e corale di quell'esercito e della sua strada. Ufficiali e soldati, uomini e donne, ognuno con un sogno da rendere vero e una promessa a cui tenere fede. Tutti italiani, tutti con la schiena dritta, come la strada che devono costruire.
Il 27 maggio del 1956, data inizio lavori, c’è una sola cosa: il coraggio di alcuni uomini, i soli capaci di immaginare e realizzare una via di comunicazione che unisca il Paese. Come la ferrovia negli Stati Uniti. Il 4 ottobre del 1964 una striscia di asfalto lunga 755 chilometri collega Milano con Napoli, il Nord con il Sud, la nebbia con il sole. Durante quegli otto anni un esercito di tecnici, manovali, ingegneri, architetti, dirigenti, progettisti, capocantieri ha combattuto senza sosta, dall’alto dei viadotti e nel buio delle gallerie, nel fango degli inverni e nell’afa delle estati, per mantenere la promessa della sua costruzione. All’interno di una rigorosa ricostruzione storica, mescolando personaggi d’invenzione e protagonisti reali, questo romanzo racconta la storia di quell’esercito e della sua strada. Ufficiali e soldati, uomini e donne, ognuno con un proprio sogno da rendere vero e una promessa a cui tenere fede. Tutti italiani, tutti con la schiena dritta, come la strada che debbono costruire.