"Se nessuno fa niente per cambiare le cose, fallo tu!". Ti sei mai chiesto come mai nel quartiere dove abiti non c'è un posto in cui passare i pomeriggi, o perché nessuno protesta per la tua scuola che cade a pezzi? Forse ti sembra una cosa lontana, da adulti, ma la politica è molto più vicina alla tua vita di quanto pensi. Perché fare politica è tante cose. È esprimere la tua opinione su un tema che ti sta a cuore, difenderla con coraggio, riunire altre persone che la pensano allo stesso modo, impegnarsi per farsi ascoltare e infine riuscire a migliorare le cose, anche solo un po'. Ma la politica è anche qualcosa di più: è generosità, dare voce a chi non ce l'ha, aiutare chi ha bisogno, imparando a mettere le necessità degli altri davanti alle tue preferenze. Perché un bravo politico sa che la scelta giusta è quella che produce un risultato migliore per la maggioranza, spesso composta anche da chi non sa farsi sentire. Tutti possiamo aiutare, anche tu. Anche se sei molto giovane. Anche se ancora non puoi votare. Giuliano Pisapia e Lia Quartapelle ti racconteranno, attraverso le loro esperienze e gli esempi delle più famose personalità dell'attivismo e della politica, come farti un'opinione e poi portarla avanti per raggiungere un obiettivo che consideri giusto e utile per l'interesse collettivo, e non solo di una parte. Perché il bene comune si costruisce tutti insieme, e non è mai troppo presto per cominciare. Età di lettura: da 11 anni.
Il 31 agosto 2012 è scomparso il cardinale Carlo Maria Martini: un uomo da sempre al servizio della Chiesa, per la quale auspicava un'apertura all'ascolto, alla modernità, al cambiamento; uno dei pochi capaci di un dialogo reale con il mondo laico e con le sue problematiche. Che ne sarà del suo insegnamento? Monsignor Luigi Bettazzi, don Andrea Gallo, Vito Mancuso e Giuliano Pisapia hanno avuto modo di conoscerlo durante la propria vita, e oggi ci offrono la loro testimonianza sulla figura e l'eredità del cardinale, affrontando attraverso il suo ricordo i temi più attuali del dibattito civile e religioso contemporaneo. Prefazione di Ignazio Marino.
"I due autori fanno mestieri diversi. Il primo è procuratore aggiunto a Venezia. Il secondo è avvocato, ma è stato eletto alla Camera come indipendente nelle liste di Rifondazione comunista ed è stato per due anni presidente della Commissione giustizia di Montecitorio. Il primo è un liberale voltairiano, scettico e realista; il secondo appartiene a una sinistra idealista e generosa. [...] A un certo punto della loro vita, tuttavia, hanno avuto uno stesso incarico: la presidenza della Commissione per la riforma del Codice penale, il primo all'epoca del guardasigilli Castelli, durante il governo Berlusconi, e il secondo all'epoca del guardasigilli Mastella durante il governo Prodi. Ma nel processo alla giustizia penale il procuratore e l'avvocato hanno pronunciato la stessa arringa e sono giunti alle stesse conclusioni: che 'le pene, per quanto possa sembrare strano, non devono essere aumentate, semmai diminuite' (Nordio), che 'bisogna smetterla con il panpenalismo' e che l'idea di potere risolvere tutto, anche i problemi sociali, con il Codice penale, 'è solo propaganda, pericolosa demagogia' (Pisapia). Anche se con animo diverso (realista il primo, idealista il secondo) hanno scritto relazioni che dicono in buona parte le stesse cose e che sono rimaste egualmente sepolte sotto gli incartamenti che si accumulano sullo scrittoio dei ministri di Grazia e giustizia." (Dalla prefazione di Sergio Romano)