1660, Baviera. Avvolto in uno spesso mantello di lana, Simon Fronwieser, medico di Schongau, cammina a testa bassa, maledicendo la sua professione. La bufera di neve che ha ricoperto i boschi, i campi e le strade della cittadina bavarese, non ha dissuaso la perpetua della chiesa di San Lorenzo dal chiamarlo per una visita a domicilio. Si tratterà della solita indigestione del sacerdote, pensa Simon battendo i denti. Invece, quando scopre che il curato è morto, a pochi passi dall'abside della chiesa, dopo essersi rimpinzato di frittelle, non ci pensa su due volte a chiamare l'unico in grado di aiutarlo: il boia Kuisl. Alto quasi due metri, la barba nera e spinosa, le lunghe dita ricurve simili ad artigli, il boia di Schongau è ritenuto da tutti un'autorità: non soltanto "come scorticatore" e maestro di spada, ma anche nella scienza delle erbe medicinali e delle piante velenose. E Kuisl, difatti, non ci mette molto a capire come è morto il parroco. Ma chi può aver ucciso quel placido e umile servitore di Dio? Compiute le prime indagini - aiutato dalla figlia Magdalena, dall'amico medico Simon e dalla sorella del sacerdote defunto, Benedikta - Kuisl scopre che la vittima era sulle tracce di un tesoro che superava "ogni più sfrenata immaginazione", nascosto in Baviera dal Maestro dei templari Friedrich Wildgraf, dopo lo scioglimento dell'ordine...
Baviera, 1659. Sulla riva di un fiume nei pressi della cittadina di Schongau viene trovato agonizzante il figlio undicenne del barconiere Grimmer. Il tempo di adagiarlo con cura a terra, di esaminargli il profondo taglio che gli squarcia la gola, di scoprire sotto la sua scapola destra uno strano segno impresso con inchiostro viola che il bambino muore. Qualche tempo dopo i bottegai Kratz si imbattono, nel loro piccolo Anton, il figlio adottivo, immerso in un lago di sangue, la gola recisa con un taglio netto. Sotto una scapola del bambino viene trovato il medesimo segno del figlio del barconiere: il cerchio di Venere, il simbolo delle streghe. Peter Grimmer e Anton Kratz si conoscevano. Insieme con la piccola Maria Schreevogl e altri due bambini costituivano uno sparuto gruppo di orfani che era solito frequentare Martha Stechlin, la levatrice di Schongau che vive proprio accanto ai Grimmer. Il destino di Martha Stechlin sembra così segnato. Messa nelle mani del boia di Schongau perché le sia estorta formale confessione, attende di essere spedita al rogo. Jakob Kuisl, il boia di Schongau non crede però alla colpevolezza della levatrice. E con lui non credono che la dolce Martha sia una strega anche sua figlia Magdalena e Simon Fronwieser, il figlio del medico cittadino. I tre indagano per cercare di ribaltare una sentenza che sospettano sia stata scritta solo per convenienza politica e, soprattutto, per nascondere una verità inconfessabile.