L'opera è incentrata sull'abbandono del proprio Io. Morire a se stessi vuol dire chiudere il mondo fuori di sé abbracciando, ad esempio la vita monastica, proiettati verso l'incontro con Dio, scoprendolo si conosce se stessi. Ad esempio di tale scelta vengono indicati: san Bernardo di Chiaravalle, Santa Caterina da Siena e il suo capolavoro letterario il Dialogo con la Divina Provvidenza. Per focalizzare l'attenzione su questo tema, l'autore evidenzia come sia necessario mettersi a nudo nei confronti dell'Assoluto. In tale percorso ci aiutano anche il poeta portoghese Fernando Pessoa, che traccia un cammino lirico che illumina la nostra vita e Ignazio di Loyola con gli scritti che sottolineano il suo essere peccatore e la necessita di annullarsi nella continua ricerca di Dio.
Nel volume l'autore reinterpreta alcuni dei più bei passi e pensieri di Bernardo di Chiaravalle mettendo in evidenza l'elevatissimo valore letterario e la bellissima prosa usata dal grande Santo. L'autore, incantato dalla poesia di Bernardo e dal suo modo di esprime concetti alti e apparentemente difficili con eleganza e semplicità, ha avuto rendere omaggio alla sensibilità poetica e umana di Bernardo, aprendo, con una sua prosa, una ulteriore porta sulla comprensione delle sue parole e del Suo amore per Cristo. La lettura di questo libro alimenta il desiderio di fermarsi ed osservare la propria vita in modo distaccato, come un estraneo, ponendosi delle domande che necessitano risposte la a più importante: delle quali ci interroga in modo costante "È questa la vita che desidero?", "È possibile fare esperienza in questa vita esperienza della felicità?".