Chi furono i combattenti più silenziosi e dimenticati della Prima guerra mondiale? A questa domanda chiunque risponderebbe - i soldati dell'Intesa e degli Imperi centrali costretti a stanziare mesi e mesi nelle trincee, in un logorante conflitto di posizione morti a migliaia per conquistare alla Patria' qualche metro di terra. Tale risposta, per quanto corretta, non tiene però conto di una vera e propria armata "silenziosa" (e perciò dimenticata) che pure ebbe una parte fondamentale nel conflitto: gli animali. Perché l'uomo non ha combattuto da solo nella Grande guerra: ancora limitato tecnologicamente e nei mezzi di trasporto e di comunicazione, si è servito di migliaia di cani, muli, piccioni, ma anche buoi, maiali, gatti, canarini. Folco Quilici per la prima volta rende merito a tutti questi fondamentali compagni, in pagine insieme sorprendenti e intense, che mescolano la ricerca storica con i ricordi tramandati da quanti combatterono sui vari fronti, a partire da quelli di suo padre, Nello Quilici, capitano d'artiglieria, e di tanti suoi amici e conoscenti che presero parte al drammatico conflitto. Riemergono così dalla memoria le avventure di cavalli e di muli ("gli amici degli Alpini"), che trasportarono i cannoni e le provviste per i soldati inerpicandosi fino alle più alte quote, in paesaggi impervi che solo loro erano in grado di ripercorrere più e più volte, spesso anche al buio; dei tanti cani impegnati nella ricerca dei feriti...
Inverno 1943: Vanni, giovane tenente ferito sul fronte africano, torna per la convalescenza in una piccola isola al largo del Tirreno, dove si trova la villa di famiglia. La vita è dura in questo luogo tagliato fuor da tutto e da tutti: la guerra ha interrotto ogni comunicazione con la costa, la sopravvivenza è legata principalmente alla pesca. Nonostante le difficoltà, la piccola comunità cerca di resistere. Ma la tranquillità dura poco: un giorno da una motovedetta sbarcano i tedeschi, che occupano l'isola, sequestrano Villa Amarillys e affondano tutte le imbarcazioni, per evitare che qualcuno possa allontanarsi e dare notizia delle operazioni che intendono condurre. L'isola si trova così privata dell'unica fonte di sostentamento, il mare, e gli abitanti ben presto sono alla fame. Inaspettatamente, proprio sull'isola Vanni ritrova Cristina, la ragazza che aveva conosciuto prima della guerra e di cui si era innamorato. Cristina, carattere fiero e forte, affronta con coraggio le avversità. Insieme a Vanni si dà da fare per sopravvivere e aiutare la comunità, curando i malati grazie alle erbe che lei raccoglie. Ogni possibilità di sopravvivenza è legata alle sorti del conflitto, e ogni aereo che passa accende paura e speranza. La disperazione si fa largo: nessun segno di vita giunge dalla costa, nessuna avvisaglia dell'arrivo degli Alleati. Finché, a Punta dell'Onda, insenatura non lontana dal paese, affiora dall'acqua una mina, strappata dalle correnti al suo ormeggio in alto mare...
Slughy, la levriera venuta dal deserto in Italia e terrorizzata da qualsiasi tipo di scala; i cani dell'infanzia Rio e Ras, compagni di avventure cittadine; e Medoro, meticcio cacciatore di piccoli squali nei reefs degli atolli Tuamotu, nel sud Pacifico; gli springer spaniel Oliva e Oliver, marito e moglie, lei vispa e coraggiosa al punto da venir promossa marinaio scelto durante una tempestosa traversata dell'Egeo, lui distratto fino a perdersi per le strade di Roma costringendo i padroni a lunghe ricerche... Questi e altri cani hanno accompagnato Folco Quilici in una sorprendente vita quotidiana e in viaggi straordinari. Con la loro intelligenza, la loro simpatia, il loro amore silenzioso e tenace sono stati presenze preziose: i loro occhi lucidi e buoni hanno offerto una lente speciale attraverso cui osservare il mondo, il loro fiuto ha catturato insospettabili scie. Con voce divertita e commossa Folco Quilici dà vita a una galleria di vicende tenere, bizzarre, emozionanti, raccontandoci quelle che lui stesso definisce "grandi storie d'amicizia, anzi: d'amore". Ai suoi piedi, mentre scrive, si accoccolano i fedeli Pioppo e Lenticchia: i due bassotti, oggi suoi compagni in nuove, imprevedibili avventure.
Tre storie di mare, di ragazzi, di creature spaventose e giganti oceanici. Storie vere, narrate con la voce forte e al tempo stesso dolce di un grande avventuriero. Un tempo, nell'isola della Polinesia in cui è nato Atemi, gli squali erano i peggiori nemici dell'uomo. Oggi il sangue di questi predatori tinge di rosso gli oceani, a causa di una pesca indiscriminata. Atemi non avrebbe mai immaginato di incontrare uno squalo da vicino. Di parlargli. Di diventare suo amico. E di salvargli la vita, mettendo in pericolo la propria. Dapprima sembrano due globi gialli incisi nella roccia. Ma sono occhi attenti e intelligenti quelli che fissano Paolo e Daniela nell'oscurità di una grotta sottomarina nel gelido oceano canadese. Gli occhi di un polpo gigantesco, proprio come quelli descritti nelle antiche leggende di navigatori e marinai. Come liberare Macchia Bianca? L'immenso capodoglio, nato con una stella di luce sul dorso, è rimasto imprigionato nelle maglie di una crudele rete da pesca al largo della Sicilia. Ci penserà Tore, un ragazzino coraggioso a cui nessuno vuole dar retta... Un messaggio ecologico potente, che ci insegna a trattare la natura come un bene prezioso, a conoscerla e ad amarla con rispetto. Fin da ragazzi. Età di lettura: da 11 anni.
Il giovane e magro Said, nomade della savana africana, per sfuggire alla siccità e alla fame si adatta alla vita da pescatore sulle coste dell'Oceano Indiano. Ma dovrà dimostrare molto coraggio e vincere la paura del mare aperto. Mizuki, dell'antica comunità Ama, in Giappone, per vivere si tuffa nell'abisso, raccogliendo madreperle. Ragazzina coraggiosa e generosa comprenderà che le onde offrono i loro doni solo in cambio del nostro rispetto. E la tradizionale celebrazione del matrimonio fra il mare e la terraferma avrà per lei un significato tutto particolare... Dove vanno a finire i pescatori dispersi in alto mare? Se lo chiede Cosme, un allegro ragazzino brasiliano, il cui padre un giorno non è più tornato dalla pesca. Ma lui non è triste perché sa che Iemangià, la dolce dea Sirena, accoglie nel suo splendido palazzo in fondo al mare tutti coloro che amiamo e che l'Oceano ha preso con sé. Tre storie di amicizia, solidarietà e rispetto per la natura, in cui l'Oceano fa emergere dalle sue acque generose personaggi indimenticabili. Età di lettura: da 9 anni.
"Nell'arco di oltre cinquant'anni sono stato testimone del passaggio dalla ricerca dilettantesca di reperti conservati dal mare allo sviluppo di una ricerca sistematica, sempre più perfezionata, sia come tecnica sia come impostazione scientifica." Folco Quilici ha iniziato a immergersi quando era ragazzo, con l'ausilio di un residuato di guerra, un autorespiratore a ossigeno che gli ha permesso di perlustrare e fotografare i fondali in anni in cui erano davvero in pochi a interessarsi al mondo sommerso. Da allora, l'archeologia subacquea, oggi vera e propria disciplina scientifica, ha permesso non solo di aggiungere importanti pagine alla Storia, dai tempi antichi ai giorni nostri, ma anche di portare alla luce vicende degne dei migliori romanzi d'avventura. Se non ci stupisce, infatti, sapere che in fondo al mare, lungo le tratte tra il Centroamerica e la Spagna, giace un tesoro dal valore inestimabile, ricchezze di Aztechi, Maya e Incas razziate dai galeoni spagnoli e portoghesi in epoca moderna, o carichi di navi pirata vittime di tempeste, più curiosa è la vicenda del treno scomparso tra i ghiacci del lago Bajkal all'inizio del secolo scorso, sulla transiberiana: la carrozza blindata conteneva migliaia di rubli d'oro spediti dallo zar per convincere i generali coreani a schierarsi contro i giapponesi.
Dopo aver narrato nei Miei mari le avvincenti esperienze nelle acque di tutto il mondo, Folco Quilici ci racconta ora di un'altra parte della sua vita attraverso la cronaca dei viaggi e delle non meno eccezionali esperienze che ha vissuto sulla terraferma. Animato da un profondo amore per la natura e da un'insaziabile curiosità per ogni aspetto della civiltà umana, dalle sue forme più edificanti, come l'arte o l'impegno nella difesa dell'ambiente, fino a quelle più ripugnanti, come la tratta delle donne e dei bambini, l'autore ci accompagna negli angoli più remoti del pianeta. Eccoci allora trasportati alle foci del Gange sulle orme delle ultime tigri del Bengala, nei fiumi disseccati dell'Amazzonia regno dei cercatori di diamanti, sui laghi salati delle Ande, nell'immenso spazio vuoto del deserto del Sahara, tra superstiti pigmei dell'Africa equatoriale, nelle lussureggianti foreste tropicali e nelle desolate tundre glaciali, tra i suoni e le architetture delle vie di Samarcanda, la città perduta di Tamerlano, in Uzbekistan. Quilici ha catturato in straordinarie immagini usi e costumi di popoli tanto lontani e diversi dalle nostre tradizioni che, talvolta, ne ignoriamo persino l'esistenza. Ci svela così le leggi che regolano i matrimoni presso i tuareg, espressione di una forte emancipazione femminile; la particolare strategia di caccia degli "uoministruzzo " nel Kalahari; l'antropofagia dei pukapuka, popolazione della Melanesia dedita fino a poco tempo fa al cannibalismo; il carnevale più antico e colorato del mondo a Baldev, in India; l'arte pittorica degli aborigeni della Terra di Arnhem, veri e propri mistici che cercano di entrare in contatto con gli spiriti attraverso le immagini. Ma soprattutto ci fa capire come ogni viaggio che porta alla scoperta dell'altro o di dimensioni sconosciute dell'esistenza sia anche un'avventura del cuore, che estende i confini non solo geografici della nostra conoscenza. Le conversazioni che Quilici intrattiene con personaggi noti come lo storico Fernand Braudel, l'etnologo Jean Rouch, il geografo Giorgio Marinelli e l'antropologo Paul Spaak rendono ancora più prezioso un volume già ricco di un dossier fotografico e di un dvd con le immagini più suggestive dei luoghi descritti, che fissano per sempre nella memoria le emozioni di incontri indimenticabili.
Intrecciando passato e presente, Folco Quilici ci guida in un ampio itinerario attraverso il subcontinente indiano, un mondo vivo quanto complesso e talvolta sfuggente. Rivivono sotto gli occhi gli eventi di una storia millenaria: nell'arte splendida, nei sontuosi monumenti, negli antichi ruderi, nelle parole dei testi sapienzali, nella gente, con i suoi costumi, la sua cultura, la sua religione.