In queste cinquantadue omelie anomale, che seguono passo per passo il calendario della liturgia cattolica, Quinzio non si limita a restituire ai testi commentati dell'Antico e del nuovo Testamento la loro scandalosa forza originaria, ma li pone in costante rapporto con i mutamenti della storia.
Nel castello di Gaeta un sottotenente della Guardia di Finanza, in servizio di prima nomina, scrive lunghe lettere al fratello.
Questo libro pone la domanda essenziale, quella che non può essere evitata da chiunque affronti la Scrittura con l'intenzione di prendere sul serio, di accettarla nella sua interezza e nella sua letteralità.
Un commento di Sergio Quinzio alla Bibbia.