La "Seconda Repubblica", più che una realtà, è stata finora un'ideologia. Trasversale a tutte le forze politiche, che l'hanno impugnata ciascuna per scopi diversi, è avanzata come una macchina che ha preso velocità nel corso dei decenni: tre le sue componenti - Parlamento, Partiti e Governo trasfigurate polemicamente in parlamentarismo, partitocrazia e governabilità. La riforma costituzionale del Governo Renzi sembra in procinto di portare a destinazione questa macchina, dopo un trentennio che ha visto Parlamento e Governo sfidarsi per l'attuazione delle riforme istituzionali. Ma il discorso sulla crisi della Repubblica ha radici lontane, che risalgono agli anni immediatamente successivi all'entrata in vigore della Costituzione del 1948. La fisionomia della vera Seconda Repubblica è il risultato del sedimentarsi progressivo di questi dibattiti, prima esterni e poi interni alle istituzioni. Se un tempo era la forza dei partiti a ostacolare le loro velleità riformatrici, oggi è proprio la loro debolezza che consente la nascita di una nuova Repubblica, non più dei partiti ma del partito.