Una mini-raccolta di saggi scelti di Karl Rahner su fede, razionalità ed emozione. Si tratta di contributi che il celeberrimo teologo di Friburgo ha offerto tra il 1972 e il 1975. Li riproponiamo, dopo molti anni dalla loro prima apparizione in lingua italiana, in tutta la loro ricchezza e profondità.
Non ha pretese apologetiche il Rahner di queste pagine. Il suo interesse principale non è dimostrare perché si debba credere, ma suggerirne in un certo senso il come. Si crede con tutti se stessi: razionalità, emozione, slancio esistenziale e razionalità. Le migliori pagine di Rahner, per tutti.
Una piccola raccolta di saggi che recano l’autorevole firma di Karl Rahner. Li riproponiamo, molti anni dopo la loro prima apparizione in lingua italiana, per richiamarne la persistente attualità e la straordinaria fecondità spirituale. Il Rahner di queste pagine ci fa dono di una luminosa riflessione sulle virtù legate alla vita cristiana e all’annunzio della novità evangelica. Una lettura di straordinaria ricchezza spirituale. Pagine meravigliose, finalmente accessibili a tutti.
La obra que el lector tiene en sus manos está compuesta por los sermones predicados por Karl Rahner, uno de los teólogos católicos más influyentes del siglo XX, durante el mes de mayo de 1953 en la iglesia de la Santísima Trinidad de la Universidad de Innsbruck. Dado que la materia recibe aquí un tratamiento más dogmático que bíblico, se incluye un breve esquema de dogmática mariana para que el lector disponga de algunos datos adicionales que se dieron por supuestos en los sermones.
Nueva edición
Bajo la dirección de Andreas R. Batlogg y Albert Raffelt
Con motivo del cincuentenario de la inauguración del Concilio Vaticano II, presentamos este texto de enorme vigencia, escrito por Karl Rahner a propósito de la clausura del evento y publicado por primera vez en 1966. En él, el autor expresa su convicción de que el Concilio es sólo la preparación del verdadero y más decisivo comienzo para la Iglesia, el de un proyecto para llevar a la realidad y a la práctica el espíritu y la letra de las discusiones conciliares.
Esta nueva edición se complementa con una introducción del cardenal Karl Lehman y un instructivo epílogo a cargo de los editores, Andreas R. Batlogg y Albert Raffelt, quienes analizan y contextualizan la obra.
«Constantemente tocamos la sinfonía inacabada de la gloria de Dios y nunca pasamos del ensayo general. Pero no por ello es vano, no por ello carece de sentido todo esfuerzo, toda reforma, siempre inconclusa e inconcluible.»
Karl Rahner
Meditazioni teologiche sull'Unzione degli Infermi di Karl Rahner.
“La muerte es lo más trágico de la vida humana. Mas, si no queremos sufrir la muerte en torno a nosotros y en nosotros pasivamente, con inerte resignación; si debemos y queremos mas bien enfrentarnos con el destino de la muerte como hombres que no sólo somos materia, sino también espíritu, y esperarla con corazón alerta y ojos abiertos, puede ser importante y buena una teología de la muerte, que no se espanta del sobrio trabajo de los conceptos”. Karl Rahner
Karl Rahner parte de la fenomenología para mostrar que el cristianismo puede enfrentarse a la muerte serena y confiadamente. La muerte como conmorir con Cristo es punto culminante de la apropiación de la salvación basada en la muerte.
Il contributo di Karl Rahner alla comprensione cristiana del morire e della morte, oggi imprescindibile per uno studio dell’antropologia teologica e dell’escatologia cristiana, in due trattati dal valore esemplare, divenuti dei “classici”: Sulla teologia della morte (1958) e Il morire cristiano (1976).
Dalla quarta di copertina:
«È noto il contributo dato da Karl Rahner alla comprensione cristiana del morire e della morte. Innanzitutto un trattato dal titolo Sulla teologia della morte (1958) e successivamente una più essenziale e breve trattazione dal titolo Il morire cristiano (1976), inserita nel “Nuovo corso di dogmatica come teologia della storia e della salvezza”, Mysterium Salutis, quale saggio introduttivo all’escatologia, che ora proponiamo in nuova edizione italiana in quanto rappresenta ormai un piccolo classico nella storia dell’escatologia e dell’antropologia filosofica e teologica».
dall’Editoriale
Oyente de la palabra es una designación bíblica del hombre con vistas a la revelación, partiendo del pensar de santo Tomás de Aquino aunque sin ignorar los impulsos y problemas de las filosofías actuales. En él se considera al hombre como un ente que sólo históricamente alcanza su realización y que debe prestar atención a la historia para contactar con esa palabra que motiva e ilumina la existencia. Así la cimentación de la existencia creyente sobre una palabra de Dios pronunciada históricamente no aparece como algo arbitrario y discrecional, sino como algo que responde a lo más profundo de esta existencia.
Esta obra quiere ser una antropología dentro de la teología fundamental, una pieza fundamental en la ilustración racional de la fe. Este debate es más urgente que nunca porque la relación fundamental del hombre con la historia pasa cada vez más a segundo término debido al predominio de un ideal del conocimiento de índole científica y técnica. Así, el hombre moderno muestra de antemano escepticismo o incomprensión ante el intento de motivar y explicar su existencia a partir de la historia.
A distanza di poco più di quarant'anni non appare fuori luogo riprendere il testo del capitolo III della Costituzione sulla Chiesa della Lumen Gentium nel commento di uno dei protagonisti della discussione in vista della sua elaborazione, soprattutto attraverso i suggerimenti che offriva al card. Döpfner e tramite lui ai vescovi tedeschi, notoriamente vivaci difensori della "nuova" dottrina sull'episcopato. Karl Rahner era uno dei periti maggiormente influenti, e appena prima dell'inizio del Vaticano II, nel fervido clima della ricerca teologica sull'episcopato, aveva dato alle stampe, insieme con Joseph Ratzinger, il volume Episcopato e primato, che a dire dello stesso Rahner era conosciuto da qualche padre conciliare. Si tratta ovviamente di un commento che sottolinea le sintonie tra la visione dell'autore e il testo del Concilio. Bisogna però riconoscere la meticolosa attenzione al dettato del testo. In questo sta - osiamo affermare - il suo valore singolare: comprendere il significato dei termini, metterne in evidenza la portata teologica è infatti il primo atto che un teologo deve compiere, soprattutto se intende cercare nel Magistero avallo autorevole alle sue posizioni.