"In passato mi sembrava che ogni cosa fosse solo per me: è tutto come allora, ogni emozione è rimasta al suo posto. Io no. Gli esiti di una banale influenza hanno cambiato radicalmente la mia esistenza. Ho dovuto riorganizzare la mia vita con l'illusoria sensazione che si trattasse di una situazione provvisoria e che ieri sarebbe tornato ad essere oggi." (Roberto Rapaccini)
Oggi i valori tradizionali sembrano subire una complessa trasformazione e sono spesso all'origine di nuove conflittualità. In questo ambito i pregiudizi che si diffondono in Rete sono uno strumento di delegittimazione e discredito. Gli aspetti negativi della realtà virtuale non devono far dimenticare i suoi meriti, in modo particolare la possibilità di consentire a ognuno di sottoporre alla comunità le proprie idee con mezzi di semplice utilizzo e a basso costo; ma l'inflazione delle opinioni che ne è conseguita ha prodotto un'omologazione del pensiero, un appiattimento delle peculiarità culturali che orientano la mente e alimentano la tensione per la conoscenza.
Paura dell’Islam propone un’articolata riflessione sulla natura più profonda di quella religione in rapporto alle altre fedi monoteistiche e sulle strumentalizzazioni che le organizzazioni terroristiche cercano di farne. Il testo analizza da una parte la strategia con la quale l’odio per l’Occidente cerca di darsi una dignità ideologica, dall’altra i nostri pregiudizi che ci portano a vedere in ogni musulmano un potenziale terrorista, per approdare all’esigenza del dialogo interreligioso, culturale e politico.
Informazioni sull'autore
Roberto Rapaccini è stato funzionario del Ministero dell’Interno occupandosi prevalentemente di problematiche comunitarie. Dal 2000 al 2002 ha lavorato a Bruxelles presso la Commissione Europea come esperto nazionale distaccato per gli aspetti della cooperazione di polizia relativi alla lotta al terrorismo e al traffico illecito di armi e per le questioni inerenti alla sicurezza e all’ordine pubblico.