Data di pubblicazione: Aprile 2007
DISPONIBILE SUBITO
€ 14,00
Il libro è la narrazione di un viaggio in Pakistan, nel quartiere generale di Edhi, da parte di due giornalisti italiani. Edhi è un pakistano ormai avanti nell’età che ama definirsi un social worker e null’altro, un umile lavoratore sociale. Così recita la motivazione di uno dei più prestigiosi Premi internazionali: “Per il suo altruistico lavoro, durato tutta la vita, a favore dei più poveri e della pace; per essere sempre andato alla ricerca di chi ha bisogno e di cui nessuno si cura (Premio Balzan 2000)”. Con una professionalità degna di un’industria europea, pulizia, ordine, rigore, puntualità, la sua fondazione (www.edhifoundation.com) svolge una attività di primo soccorso, aiuto all’handicap, ospedali, dispensari, counseling familiare, aiuto agli orfani e ai più poveri. Nulla di improvvisato e di approssimativo. La carità, dice Edhi, esige la più alta professionalità.
500 ambulanze in movimento su tutto il territorio e un sistema di soccorso sulle grandi strade del Paese ogni 25-50 chilometri; tre milioni di bambini poveri curati, un milione di handicappati assistiti, 80 mila tossicomani e malati mentali riabilitati, 22mila neonati abbandonati salvati da morte sicura. E poi ambulanze, mense popolari, protezione civile. Milioni di assistiti con il lavoro di 350mila volontari, aiuti alimentari per i poveri, un centro per malati di cancro; un servizio di uffici funebri per salme non rivendicate
“Adesso devi trovare una persona bisognosa a cui donare la metà della somma. Se non lo farai mi vergognerò di te perché non sei stato in grado di soddisfare le mie aspettative”.
“Ho chiesto a Dio di permettermi di compiere una grande opera per Lui. Un’opera talmente importante da cambiare la direzione del mondo. Non desidero altro”. Abdul Sattar Edhi
Michele Zanzucchi è un giornalista italiano, caporedattore della rivista cattolica Città nuova ha al suo attivo numerosi passaggi televisivi e radiofonici in talk-show e una ventina di libri di reportage e di comunicazione. Ha scritto un libro-reportage sulla presenza dei cristiani nell’Iraq post-bellico. È pure autore televisivo e radiofonico. È membro del consiglio direttivo di NetOne, associazioni internazionale di comunicatori. Per la San Paolo ha pubblicato Un popolo nato dal Vangelo (2003) e L’Islam che non fa paura (2006).
Il libro è la narrazione di un viaggio in Pakistan, nel quartiere generale di Edhi, da parte di due giornalisti italiani. Edhi è un pakistano ormai avanti nell’età che ama definirsi un social worker e null’altro, un umile lavoratore sociale. Così recita la motivazione di uno dei più prestigiosi Premi internazionali: “Per il suo altruistico lavoro, durato tutta la vita, a favore dei più poveri e della pace; per essere sempre andato alla ricerca di chi ha bisogno e di cui nessuno si cura (Premio Balzan 2000)”. Con una professionalità degna di un’industria europea, pulizia, ordine, rigore, puntualità, la sua fondazione (www.edhifoundation.com) svolge una attività di primo soccorso, aiuto all’handicap, ospedali, dispensari, counseling familiare, aiuto agli orfani e ai più poveri. Nulla di improvvisato e di approssimativo. La carità, dice Edhi, esige la più alta professionalità.
500 ambulanze in movimento su tutto il territorio e un sistema di soccorso sulle grandi strade del Paese ogni 25-50 chilometri; tre milioni di bambini poveri curati, un milione di handicappati assistiti, 80 mila tossicomani e malati mentali riabilitati, 22mila neonati abbandonati salvati da morte sicura. E poi ambulanze, mense popolari, protezione civile. Milioni di assistiti con il lavoro di 350mila volontari, aiuti alimentari per i poveri, un centro per malati di cancro; un servizio di uffici funebri per salme non rivendicate
“Adesso devi trovare una persona bisognosa a cui donare la metà della somma. Se non lo farai mi vergognerò di te perché non sei stato in grado di soddisfare le mie aspettative”.
“Ho chiesto a Dio di permettermi di compiere una grande opera per Lui. Un’opera talmente importante da cambiare la direzione del mondo. Non desidero altro”. Abdul Sattar Edhi
Michele Zanzucchi è un giornalista italiano, caporedattore della rivista cattolica Città nuova ha al suo attivo numerosi passaggi televisivi e radiofonici in talk-show e una ventina di libri di reportage e di comunicazione. Ha scritto un libro-reportage sulla presenza dei cristiani nell’Iraq post-bellico. È pure autore televisivo e radiofonico. È membro del consiglio direttivo di NetOne, associazioni internazionale di comunicatori. Per la San Paolo ha pubblicato Un popolo nato dal Vangelo (2003) e L’Islam che non fa paura (2006).