Ci sono parole nelle Sacre Scritture delle quali, per la loro importanza e ricorrenza, vorremmo conoscere il significato storico, simbolico, etimologico. Acqua, Angeli, Adulterio, Giustizia, Morte, Satana, Verginità, Vita, e così per molte altre, Ravasi offre una scheda completa. A queste voci fondamentali se ne aggiungono numerose altre che costituiscono vere curiosità per una più approfondita conoscenza del vocabolario della fede. Che vuoi dire Abbadon, Ziqqurrat, Idolotiti, Litostrato? Ma ci sono anche termini in apparenza più comuni come Zizzania, Vento, Impudicizia di cui Ravasi definisce il senso e l'uso.
Una riflessione, illuminata dalla Bibbia, sul «microcosmo del sentire», sul cuore dell’uomo e sulle sue movenze più intime e profonde; una panoramica allargata su quell’«universo dei legami» che costituisce il mondo culturale e sociale di ogni persona, con le sue esperienze contrastanti – la mitezza, la paura, la gioia e la sofferenza.
Nella seconda parte vengono approfonditi alcuni dei volti dell’amore “pubblico”, che trabocca dal privato e dal personale, e si traduce in atteggiamenti di consegna verso l’altro – amicizia, vita di coppia – fino a produrre frutti che permangono e alimentano relazioni, legami, strutture affettive e spazi di socialità. Un’attenzione privilegiata è riservata alla famiglia e, in seno a essa, alla figura dell’anziano, tanto spesso dimenticata.
Destinatari
Un volume destinato a un ampio pubblico.
L’autore
Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate (Lecco) e ordinato sacerdote nel 1966, è stato per molti anni Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Nel settembre 2007, dopo essere stato nominato da Benedetto XVI Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra, è stato ordinato Arcivescovo Titolare di Villamagna di Proconsolare. A lungo docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale e di ebraico nel Seminario arcivescovile milanese, è membro di numerose accademie e istituzioni culturali italiane e straniere, oltre che autore di diversi volumi.
***************LA NOSTRA RECENSIONE*************** (DI FRANCESCO BONOMO)
Nella riflessione sull'uomo, sulla sua natura e sulle dinamiche che lo portano ad interagire spicca il sentimento dello stupore: la meraviglia coglie chi si ferma a riflettere su questo grande universo dell'uomo, intelligente, passionale, crudele e forte ma allo stesso tempo fragile, mutevole e legato al tempo di una vita breve. Meraviglia che si coglie dalle parole di Platone che nel suo Teeteto ci tramanda un'espressione derivata dal filosofo Protagora capace di illustrare la mente e le potenzialità umane: “L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono” (152a; vd. anche I presocratici, vol. II, Protagora). Anche Sofocle nell'Antigone ricorda che “Molte sono le cose mirabili ma nessuna è più mirabile dell'uomo” (332-333). In una visione di questo tipo, al di là delle varie interpretazioni che di volta in volta ne hanno arricchito o diminuito l'intensità, viene a perdersi l'origine fontale di una tale grandezza nell'uomo. La sacra Scrittura, a partire dal racconto della Genesi consegna al credente un preciso statuto ontologico di uomo, in quanto creatura.
Creatura di fronte al Creatore, tra il mondo e le realtà che lo superano, mediatore tra la fisicità della materia e la suprema eccellenza di Dio, uomo dotato di ragione e di sentimenti che lo mettono in relazione con il Dio dell'Alleanza, Signore fedele legato all'uomo fragile e peccatore. Tra le facoltà dell'uomo creato come imago Dei spicca la dimensione razionale dell'individuo, della persona capace di intelligere, razionalità che si declina nella sua socialità, nella capacità di creare relazioni tra gli uomini, affinità che possono essere edificanti o degradanti a seconda della meta e del fine che le animano. Da sempre l'uomo suscita un desiderio di ricerca, intensa ed interiore, che spinge a adempiere l'oracolo di Delfi del nosce te ipsum come paradigma della domanda di senso su che cosa sia l'uomo.
Tra tutti coloro che hanno compiuto questa avventura di scoperta ricordiamo l'itinerario spirituale di Agostino che nelle sue Confessioni afferma: “Le mie domande erano la mia contemplazione; le loro risposte, la loro bellezza. Allora mi rivolsi a me stesso. Mi chiesi. "Tu, chi sei?"; e risposi: "Un uomo". Dunque, eccomi fornito di un corpo e di un'anima, l'uno esteriore, l'altra interiore (Interrogatio mea, intentio mea; et responsio eorum, species eorum. Et direxi me ad me et dixi mihi: "Tu quis es?". Et respondi: "Homo". Et ecce corpus et anima in me mihi praesto sunt, unum exterius et alterum interius)”. L'uomo continua con lo stesso ardore ad interrogarsi su se stesso e la recente pubblicazione del cardinale Ravasi diviene un balsamo per chi si è arenato nella questione sull'homo interior.
Il razionalismo e lo scientismo moderni hanno creato sottolineature esclusive sull'intelletto umano o sulle dimensioni biologiche della vita umana; in controtendenza, Ravasi cerca di rispondere alla questione sull'uomo osservandone l'universo degli affetti che ci sono tramandati nella Bibbia; il libro, scorrevole e lineare, è quasi una rivincita sulla svalutazione del sentire umano. Il testo è un percorso che si declina su due punti da scoprire: il cuore, sviscerato nell'esposizione dei sentimenti della mitezza, della paura, della gioia e della sofferenza ed il tema che rispecchia la naturale socialità dell'uomo soffermandosi sulla comprensione delle relazioni bibliche circa l'amore, l'amicizia, l'amore esclusivo tra uomo e donna e la sua naturale manifestazione nel realizzazione della famiglia, con un accento al particolare argomento della vecchiaia. Il volume, scandito dalle illustrazioni di Alessandro Nastasio, offre al lettore cristiano e laico un atlante che possa guidare nel mondo degli affetti biblici, paradigma di una storia della salvezza che non si applica a puri spiriti ma a uomini concreti, con tutti i limiti e le grandiosità che la natura creata porta con sé. Che cos'è l'uomo, titolo mutuato dal salmo 8, inno cosmico alla grandezza, all'onore ed alla dignità dell'Ish, è una galleria in cui sono idealmente esposte tutte le pennellate che determinano le sfumature della raffinata ed artistica mano creativa di Dio, un volume in cui si ritrova l'uomo della fede ma che condivide e trasmette un'antropologia universale.
Il cardinale Ravasi porge ai suoi lettori una riflessione sull'uomo e sui suoi sentimenti che potremmo inquadrare in una frase di Pascal “Che cos'è l'uomo nella natura? Un nulla rispetto all'infinito ma tutto rispetto al nulla, qualcosa di mezzo tra il tutto e il nulla” (Pensée, 72). L'uomo che percepiamo dall'approfondimento di questo nuovo libro è una creatura incredibile ed al tempo stesso segnata dalla caducità, che offre un culto al suo Creatore, celebrazione di Dio che avviene con tutte le facoltà del corpo, dell'anima, del cuore, della carne e dell'anima e dello spirito capace di tradursi in un razionale affetto per tutti gli uomini: Concede nobis, Dómine Deus noster, ut te tota mente veneremur, et omnes homines rationabili diligamus afféctu. (Missale Romanum 2008, IV dom. per annum, collecta)
La vita scorre sul filo teso del desiderio che condiziona l'agire dell'uomo facendogli compiere grandi voli o trascinandolo in vertiginose cadute. Dalla legge mosaica al messaggio cristiano, dalla classicità al pensiero moderno, la cultura occidentale ha sperimentato questa duplice natura del desiderio: impetuoso vortice di energia vitale e abisso insaziabile che risucchia ogni cosa. Il comandamento biblico impone ordine e misura a questa naturale tendenza dell'uomo. Cosa può significare non desiderare nell'era della fantasmagoria delle merci e della società dei consumi? Il comandamento più inattuale che costituisce l'ultima e la più inascoltata Parola.
Gianfranco Ravasi, arcivescovo, è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra. Tra le sue pubblicazioni: "Breviario laico" (20072), "Le porte del peccato" (2007), "Le parole e i giorni" (2008) e "500 curiosità della fede" (2009), tutte edite da Mondadori. Andrea Tagliapietra insegna Storia della filosofia e Storia delle idee ed ermeneutica filosofica nell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Tra le sue pubblicazioni: "La forza del pudore" (Rizzoli, 2006), "Filosofia della bugia" (Bruno Mondadori, 20082), "La metafora dello specchio" (Bollati Boringhieri, 2008) e "Il dono del filosofo" (Einaudi, 2009).
Perché Dio permette il male e la sofferenza? Che cosa ci attende dopo la morte? Come conciliare la fede cristiana con la teoria evoluzionistica? Sono alcune delle tante domande, scomode e affascinanti al tempo stesso, che vengono spesso rivolte a monsignor Gianfranco Ravasi.
Il celebre biblista ne ha raccolte centocinquanta, offrendo a ciascuno di questi interrogativi, che accompagnano il cammino di credenti e non credenti, una risposta chiara e argomentata.
Affrontare con le corrette coordinate metodologiche i testi della tradizione giudaico-cristiana è la condizione imprescindibile per rispondere non solo alle domande più spinose e cruciali, ma anche a interrogativi insoliti e curiosi: Gesù ha mai riso? Sapeva leggere e scrivere? Quali lingue parlava?
Monsignor Ravasi guida il lettore nel mistero della vita e della fede, e tra le innumerevoli sfumature di quel capolavoro irripetibile che è la Bibbia.
Gianfranco Ravasi, consacrato arcivescovo da papa Benedetto XVI nel 2007, è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni culturali della Chiesa e di Archeologia sacra.
Esperto biblista ed ebraista, è stato prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano e docente di Esegesi dell’Antico Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale. Collabora a “Il Sole-24 Ore”, “Avvenire”, “L’Osservatore Romano”. Conduce “Le frontiere
dello Spirito” in onda su Canale 5.
*************LA NOSTRA RECENSIONE************* (DI FRANCESCO BONOMO)
Nelle sue Etimologie, Isidoro di Siviglia distingue le domande in due generi, quelle finite e quelle infinite. L'una è detta causa e l'altra proposizione generale (Etym. II, 15). L'uomo nel corso della storia del pensiero continuamente si è posto domande che come cause posseggono un contesto definito in ogni suo aspetto o domande infinite che posseggono un'estensione, se così si può dire, al di là del tempo e dello spazio. Parafrasando possiamo affermare che di molte cause ma ancor più di proposizioni generali si è occupato il Cardinale Ravasi nel suo libro Questioni di fede. Un impegno serio e molteplice perché le domande sono tali da poter abbracciare diversi campi d'azione della nostra riflessione e ricerca. Il tema in cui si restringe l'oggetto delle questioni è propriamente quello della fede affrontato su più versanti: filosofico, antropologico, teologico e così via. La pubblicazione nata dalle domande poste all'Autore da coloro che lo seguono nei suoi molteplici interventi è una raccolta di risposte che non hanno la pretesa di essere esaustive per la grandezza dei contenuti ma sono certamente un mezzo stimolante per cogliere i punti della questione ed intraprendere la strada indicata continuando ad interrogarsi sulle radici e le motivazioni della fede. A noi che abbiamo avuto il piacere di leggere le pagine di questo nuovo libro del neo cardinale Ravasi viene in mente l'esperienza del giovane studente di Oxford, Charles Reading, protagonista di Loss and Gain (trad. it. Perdita e guadagno, Jaca Book 1996) romanzo del beato John Henry Newman, che in un continuo incalzante processo di interrogazione interiore, e degli amici e professori che lo circondano, arriva a mettere in discussone tutto il suo patrimonio di fede per poter raggiungere una migliorata e più serena adesione alla Rivelazione ed alla fede della Chiesa.
Il testo scorre ed è di una chiarezza inusuale. Gianfranco Ravasi è capace di coniugare la nettezza dell'esposizione e l'altezza dei contenuti con uno stile avvincente. Le domande, argute e ad ampio raggio, in cui ognuno di noi lettori può riconoscere nelle trame del textus i propri interrogativi, spingono a correre alla risposta ed alla successiva domanda in un ritmo incalzante che ha alla sua base il bisogno di comprendere, conoscere ed approfondire la fede che ci è stata trasmessa, accettata o combattuta, vissuta in pienezza o solo marginalmente. Un uomo che domanda esprime il suo desiderio di non rimanere indietro, di non fermarsi alla superficie, esprime l'anelito di ascesa, di impegno a non volersi sottomettere al pensiero comune senza giudizio critico. Dai Vangeli stessi otteniamo un metodo nel domandare, dalla richiesta del pane quotidiano alla domanda sulla personalità del Messia: La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo? Voi chi dite che io sia? (Mt 16, 14;16)
Leggere Questioni di fede è un evento, un'esperienza che va fatta da parte di tutti coloro che vogliono approfondire il messaggio della fede cristiana. Un libro in cui l'Autore non si nasconde dietro definizioni cattedratiche o sterili apologie: si pongono domande e si propongono risposte “aperte” perché i temi trattati non si esauriscono, come ricorda spesso il Nostro, in poche decine di righe.
In un contesto culturale come il nostro in cui anche le realtà più evidenti divengono verità relative, in cui il compito educativo e formativo è in piena crisi di espressione, in un tempo presente nel quale si affastellano e si propongono con la permanenza e l'incisività di un filo d'erba maestri e dottori che non producono i risultati sperati, il cardinale Ravasi, rifacendoci al munus docendi, diviene per noi lettori un riferimento al tipo di pastore descritto da Gregorio Magno nel Prologo della terza parte della sua Regola Pastorale: “Dunque il discorso di chi insegna deve essere fatto tenendo conto del genere degli ascoltatori per essere adeguato a quella che è la condizione propria dei singoli e tuttavia non decadere dal suo proprio genere che è di servire alla comune edificazione”
Biblista di fama internazionale, l'Autore conduce il lettore verso la comprensione delle tematiche più complicate ed ostiche di Antico e Nuovo Testamento. Le sacre Scritture, in questo senso, hanno il privilegio di essere le più citate, privilegio da condividere con il filosofo Pascal che sovente interviene con i suoi Pensées ad illustrare e spiegare le prime battute delle ouverture alle grandi sinfonie delle questioni suscitate dagli interlocutori del libro.
Primo di tre volumi, ripropone un successo editoriale che dal 1983 fino a oggi ha riscosso interesse per l’originalità e il valore contenutistico.
Il fatto di coniugare parole e immagini risponde all’intento di offrire chiavi di lettura dei salmi su fronti diversi: da una parte la mediazione di un grande divulgatore della parola di Dio, monsignor Gianfranco Ravasi, che attraverso una densa introduzione al libro dei Salmi e alcune righe di overture a ogni singolo salmo immette nello spirito del messaggio veicolato dall’autore sacro, invitando a riscoprirne il senso e l’attualità; dall’altra parte il coinvolgimento del lettore tramite immagini che, evocando ambienti e situazioni di vario genere, suscitano sentimenti di lode e di gratitudine e invitano alla preghiera.
I tre volumi saranno proposti nei seguenti tempi: primo volume: ottobre 2010 secondo volume: primavera 2011 terzo volume: autunno 2011.
Punti forti
Edizione completamente rinnovata dei tre volumi pubblicati negli anni Ottanta, con presentazione, a ogni libro e a ogni singolo salmo, di Monsignor Gianfranco Ravasi. Il formato e le fotografie sono nuove, e i testi dei salmi sono della nuova versione della Bibbia CEI (2008). Ottimo regalo per la cresima, matrimonio, ricorrenze particolari come laurea e simili, per chi vuole pregare con l’ausilio di belle immagini.
Destinatari
Vasto pubblico, anche laici.
L'autore
Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate (Lecco), è stato ordinato sacerdote della diocesi milanese nel 1966. Nel 2007 è stato consacrato arcivescovo dal papa Benedetto XVI. Esperto biblista ed ebraista, è stato prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano e docente di Esegesi dell’Antico Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Ora è Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra. La sua vasta opera letteraria ammonta a circa centocinquanta volumi, riguardanti soprattutto argomenti biblici e scientifici.Tra questi vanno ricordate le edizioni curate e commentate dei Salmi, del Libro di Giobbe, del Cantico dei Cantici e di Qohelet. Collabora a giornali e riviste (Il Sole 24 Ore, Famiglia Cristiana) e cura trasmissioni televisive (Le frontiere dello Spirito su Canale 5).
Il volume, diviso in due parti, indaga sulla bellezza e il fascino che essa esercita. Il primo capitolo - dedicato al Bello nella Bibbia - passa in rassegna la poesia biblica, la Genesi come capolavoro di Dio, l'Antico e il Nuovo Testamento. Il secondo capitolo ha invece per tema la Bellezza e pensiero teologico, con un excursus che va da Platone ad Aristotele, da S. Agostino e S. Tommaso d'Aquino, fino ad affrontare possibili prospettive future.
DESTINATARI
Studenti, membri di gruppi biblici, appassionati d'arte e artisti.
AUTORI
Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate, è sacerdote della diocesi di Milano dal 1966. Dal 2007 è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Membro di numerose accademie e istituzioni culturali italiane e straniere è autore di una settantina di volumi, tra i quali meritano di essere segnalati alcuni studi di grande rilievo scientifico come il commento a Giobbe, il Libro dei Salmi, Qohelet, il Cantico dei Cantici. Recentemente ha curato il dizionario Temi teologici della Bibbia (Ed. San Paolo 2010). Tra le sue opere ricordiamo: Nuova guida alla Bibbia (Ed. San Paolo, 2008), I Vangeli del Dio con noi (2009), Qohelet. Il libro più originale e scandaloso delL'Antico Testamento, Un mese con Maria. 31 immagini bibliche (Ed. San Paolo, 2008).
Marko Ivan Rupnik nasce nel 1954 a Zadlog, in Slovenia. Dal 1973 entra a far parte dei Gesuiti e successivamente consegue il dottorato alla Gregoriana. Artista conosciuto internazionalmente, ha realizzato il mosaico della Cappella Redemptoris Mater in Vaticano. Oggi dirige il Pontificio Istituto Orientale e il Centro Aletti. Sue pubblicazioni: Una conoscenza integrale. La via del simbolo (2010), Il cammino della vocazione cristiana di risurrezione in risurrezione (2007), The color of light (2003).
Seguendo le pagine evangeliche su: le ultime ore terrene di Gesù, la cena eucaristica, il processo, il tradimento, la passione, la crocifissione, la sepoltura, la risurrezione, le apparizioni ai discepoli..., vengono commentati e appro- fonditi gli eventi; presentati nei loro dati storici, ma anche nel loro significato teologico, cioè nel loro mistero.
«A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici...» (1Cor 15,3-5).
Queste righe dell’apostolo Paolo – che racchiudono l’annuncio fondamentale del cristianesimo e sono il compendio delle quattro narrazioni della passione, morte e risurrezione offerte dai Vangeli – diventano quasi la trama e l’indice tematico di questo volume.
Descrizione dell'opera
Il cofanetto propone in un unico CD formato MP3 le cinque conferenze di mons. Ravasi, già disponibili in audiocassette, sul libro del profeta Isaia:
1. Un rotolo profetico composto da tre mani (cc. 1-6). "Il Primo Isaia e i canti iniziali";
2. Il re Ezechiele o il Messia? (cc. 7-12). Il "Libro dell'Emmanuele";
3. Un arcobaleno di oracoli profetici; storia, fede e speranza (cc. 13-39);
4. Il Secondo Isaia, cantore del nuovo esodo di Babilonia (cc. 40-55);
5. I quattro carmi del Servo del Signore (cc. 42; 49; 50; 53). Il Terzo Isaia e la sua antologia (cc. 56-66).
Note sull'autore
Gianfranco Ravasi, del clero ambrosiano, biblista di fama internazionale, autore di opere scientifiche e grande divulgatore, è stato prefetto della Biblioteca Ambrosiana. Nominato arcivescovo nel 2007, è presidente del Pontificio consiglio della cultura, della Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa e della Pontificia commissione di archeologia sacra. Noto esegeta, è autore tra l'altro di un monumentale commento al salterio (Il libro dei Salmi, tre volumi, EDB, Bologna 112008), e di un saggio su Giobbe.