Il Meridiano, curato da Francesco Durante e aperto da una testimonianza di Ruggero Guarini, presenta le maggiori opere narrative di Rea, oltre a una ricca antologia di testi di diverso genere letterario: poesie (alcune delle quali inedite), scritti di viaggio, scritti giornalistici dedicati a importanti fatti di cronaca o a famose personalità (da Eduardo De Filippo a Sophia Loren ad Antonio Bassolino), saggi sui temi cari allo scrittore: la letteratura, il costume, il folklore del sud...
Pubblicato nel 1947, "Spaccanapoli" è il libro d'esordio di Domenico Rea che cominciò a scrivere assai giovane, in quella particolare atmosfera che si era venuta a creare a Napoli durante l'occupazione militare alleata. Accolto con favore dalla critica, ma confuso da alcuni con le vane operazioni neorealistiche di quegli anni, "Spaccanapoli" rivela già per intero le doti di uno scrittore incatalogabile, che descrive un mondo - quello della plebe - in una lingua sonante, ellittica, nervosa. La novità di questi racconti che Emilio Cecchi definì "al lampo di magnesio", risiedeva nella compresenza e alternanza di alto e basso, di dialettale e letterario, di quel dialetto "avviluppato e attaccato alle cose".