Tra tutti i libri di Alojz Rebula che hanno per protagonista un uomo di Chiesa, il romanzo Notturno sull'Isonzo occupa un posto speciale. Ispirandosi alla vita di un sacerdote realmente esistito, ovvero don Filip Tercelj (di cui Florijan Burnik è l'alter ego letterario), Rebula descrive il tragico destino che investì tanti preti sloveni, vittime dei totalitarismi del secolo scorso: il protagonista del romanzo è dapprima incalzato dai fascisti in casa propria, poi confinato ed esiliato in Italia; rinchiuso in un campo di concentramento dai nazisti; infine, nel dopoguerra, assassinato brutalmente dai comunisti senza tanti complimenti. Questo romanzo è un singolare monumento eretto alla memoria di tutti i sacerdoti sloveni della cosiddetta Primorska che, accettando la persecuzione e mettendo a repentaglio la loro vita, furono sempre pronti a difendere la dignità umana nonché il diritto fondamentale spettante a ciascun uomo di onorare Dio nella sua lingua madre e di conservare la propria identità nazionale.
Da Nicea a Trieste è il terzo volume di Alojz Rebula pubblicato dalle Edizioni San Paolo dopo il romanzo "Notturno sull'Isonzo", vincitore del Premio Mario Rigoni Stern, e la raccolta di saggi teologici "Destinazione nuova Terra". Questo nuovo libro riprende articoli, interventi, riflessioni e discorsi scritti in italiano, e dunque pensati per chi non ha una conoscenza approfondita della cultura slovena e del mondo spirituale dell'autore. Nelle tre sezioni in cui è diviso il volume, Rebula affronta i temi della fede, dell'appartenenza etnica e della cultura, trasformando l'esperienza personale in motore per il confronto e la conoscenza universale.
Nei sei saggi del volume, l’autore affronta alcuni dei temi fondamentali della fede, passandoli al vaglio di una fine sensibilità psicologica, di un acuto sentire filosofico e di una solida impostazione teologica che ruota attorno agli assi portanti del concilio ecumenico Vaticano II. Proprio questo ancoraggio lo preserva dall’imboccare strade sconosciute e lo porta a offrire al lettore indicazioni sicure per un cammino comune e condiviso.
Così l’esistenza di Dio, la caducità umana, l’azione salvifica di Dio che si rivela nel volto di Cristo, icona umana del Logos eterno, e la sua estensione all’umanità intera mediante il ministero sacramentale della Chiesa e il destino eterno della storia umana sulla scia del Cristo risorto e nell’adesione a lui mediante il dono e la scelta della fede, sono i temi portanti della straordinaria avventura umana nel segno della Trinità.
Destinatari
Un libro rivolto ai credenti più accorti.
Autore
Il triestino Alojz Rebula (1924), insegnante di lettere classiche ed esponente della minoranza slovena in Italia, è uno dei maggiori scrittori e intellettuali sloveni contemporanei. Al suo attivo ha più di quaranta volumi di opere letterarie, diversi saggi e traduzioni. I suoi campi di interesse spaziano dalla poesia alla saggistica, dai romanzi ai racconti, dai diari alle biografie, dai trattati di filosofia e teologia ai testi teatrali, dalle traduzioni dall’italiano, dal latino e dal greco in sloveno a quelle dallo sloveno in italiano. Ricordiamo alcuni titoli di maggior successo: La vigna dell’imperatrice romana, Il richiamo al Mediterraneo, Il ballo delle ombre, Nel vento della Sibilla, Jakob Ukmar e La peonia del Carso. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Notturno sull’Isonzo (2011), vincitore del “Premio Kresnik “ per il miglior romanzo sloveno dell’anno nel 2005.
Tra tutti i libri di Alojz Rebula che hanno per protagonista un uomo di Chiesa, il romanzo Notturno sull’Isonzo occupa un posto speciale. Ispirandosi alla vita di un sacerdote realmente esistito, ovvero don Filip Tercelj (di cui Florijan Burnik è l’alter ego letterario), Rebula descrive il tragico destino che investì tanti preti sloveni, vittime dei totalitarismi del secolo scorso: il protagonista del romanzo è dapprima incalzato dai fascisti in casa propria, poi confinato ed esiliato in Italia; rinchiuso in un campo di concentramento dai nazisti; infine, nel dopoguerra, assassinato brutalmente dai comunisti senza tanti complimenti. Questo romanzo è un singolare monumento eretto alla memoria di tutti i sacerdoti sloveni della cosiddetta Primorska che, accettando la persecuzione e mettendo a repentaglio la loro vita, furono sempre pronti a difendere la dignità umana nonché il diritto fondamentale spettante a ciascun uomo di onorare Dio nella sua lingua madre e di conservare la propria identità nazionale.
Destinatari
Un ampio pubblico.
Autore
Il triestino Alojz Rebula (1924), insegnante di lettere classiche ed esponente della minoranza slovena in Italia, è uno dei maggiori scrittori e intellettuali sloveni contemporanei. Al suo attivo ha più di quaranta volumi di opere letterarie, diversi saggi e traduzioni. I suoi campi di interesse spaziano dalla poesia alla saggistica, dai romanzi ai racconti, dai diari alle biografie, dai trattati di filosofia e teologia ai testi teatrali, dalle traduzioni dall’italiano, dal latino e dal greco in sloveno a quelle dallo sloveno in italiano. Ricordiamo alcuni titoli di maggior successo: La vigna dell’imperatrice romana, Il richiamo al Mediterraneo, Il ballo delle ombre, Nel vento della Sibilla, Jakob Ukmar e La peonia del Carso. Notturno sull’Isonzo è stato pubblicato nel 2004 con il titolo Nokturno za Primorsko e ha vinto nel 2005 il prestigioso “Premio Kresnik” per il miglior romanzo sloveno dell’anno.
Punti forti
Rebula è uno dei più grandi scrittori di lingua slovena viventi, nonché forse il più influente intellettuale cattolico di aerea slava. Notturno sull’Isonzo si è aggiudicato nel 2005 il prestigioso premio Kresnik per il miglior romanzo sloveno dell’anno.