Tra i vari insegnamenti all'uomo di oggi, indaffarato nella moltitudine degli stimoli, affamato di potere e perso nell'anonimato delle relazioni artificiali di un mondo virtuale, Gesù ci propone una guida ai disagi della psiche, al senso di smarrimento, al vuoto interiore e ai significati perduti. Al malessere esistenziale e psicologico propone la cura della rinuncia al superfluo, materiale e psicologico. Con parole secche e chiare, rivoluzionarie dal punto di vista clinico psicologico, Gesù evidenzia la piena realizzazione di sé. E l'uomo pienamente realizzato non può prescindere dal superamento del proprio Io egocentrico e narcisista.
Molte sono le parole che fanno "rumore" poche sono quelle che cambiano la vita. Non serve cercare tra la moltitudine, serve concentrarsi sul poco per trovare se stessi. Il vero problema dell'uomo di oggi è il lasciarsi guidare passivamente da ciò che proviene dall'esterno. La persona passiva perde il proprio senso di identità. Le parole e la vita di Gesù ci guidano, come una moderna psicoterapia, verso la ricerca di sé, accrescendo il proprio benessere per una vita serena e migliore.
La felicità è la percezione di essere persone uniche, realizzate e appagate. Che si voglia o no, le persone cercano la felicità e obiettivo di ogni persona è viverla. Ma questa ricerca non è priva di rischi, di incertezze e di ostacoli, poiché ogni processo di crescita comporta aspetti di "crisi" e "cambiamento". Le "crisi" ci spaventano perché esse richiedono il coraggio di ascoltare la propria voce, la propria chiamata, la propria vocazione alla vita. L'uomo di oggi, disabituato ad affrontare le sfide, si lascia passivamente assorbire da schemi precostituiti di pensiero, in regole d'azione preconfezionate; credendo di vivere, si annulla negli altri e sceglie o quello che gli altri gli dicono di fare o quello che gli altri fanno. Così l'infelicità è assicurata.