Il libro presenta storie di donne e uomini che hanno scelto di vivere a Nomadelfia, la comunità fondata da don Zeno Saltini nel 1948, i cui primi nuclei erano già attivi negli anni Trenta. Com'è noto, con Nomadelfia nasce un nuovo modo di affrontare il problema dei bambini abbandonati: qui sono accolti e accuditi dalle cosiddette "mamme di vocazione", cioè donne sposate o non sposate che se ne prendono carico come di figli a tutti gli effetti. Il volume prende le mosse dai primi tentativi messi in atto da don Zeno di dare le cure e l'affetto necessari agli orfani da lui raccolti nella parrocchia di San Giacomo Roncole, nel Modenese. Quindi delinea le storie di alcune donne che hanno compiuto la scelta di una maternità che supera la dimensione biologica. Spesso esse hanno dovuto far fronte all'opposizione dei familiari, per i quali risultava difficile comprenderne le motivazioni profonde. In seguito don Zeno decise di allargare questa funzione materna, consentendo l'adozione di bambini orfani o abbandonati anche a coppie di coniugi, a condizione che i figli affidati fossero in tutto alla pari dei figli di sangue. Ecco quindi che queste pagine presentano anche le storie di due coppie di sposi: Sperindio e Maria e Anna e Nelusco. Chiudono il volume tre figure di "mamme nascoste ma non ignote", donne appartenenti a un passato ancora ben vivo nel ricordo di chi le ha conosciute e apprezzate, e desidera salvarle dal rischio della dimenticanza.
1941. A S. Giacomo Roncole, vicino a Mirandola (MO), don Zeno accoglie come figli altri fanciulli abbandonati e fonda l’Opera Piccoli Apostoli. Ha giurato sull’altare che mai avrebbe fatto un collegio. Nel 1941 una giovane studentessa, Irene, scappa da casa e si presenta a don Zeno dichiarandosi disposta a far da mamma ai Piccoli Apostoli.
Don Zeno, con l’approvazione del vescovo, le affida i più piccoli e nasce con lei una maternità nuova, virginea. Altre giovani donne la seguono, sono le “mamme di vocazione”.
Alcuni sacerdoti si uniscono a don Zeno e danno inizio ad un clero comunitario. Dopo la fine della guerra, nel 1947, iPiccoli Apostoli occupano l’ex campo di concentramento di Fossoli, vicino a Carpi, per costruire la loro nuova città. Abbattono muraglie e reticolati, mentre accanto alle famiglie di mamme di vocazione si formano le prime famiglie di sposi, che chiedono a don Zeno di poter accogliere i figli abbandonati, decisi ad amarli alla pari di quelli che nasceranno dal loro matrimonio. Il 14 febbraio 1948 approvano il testo di una Costituzione che verrà firmata sull’altare. L’Opera Piccoli Apostoli diventa così Nomadelfia, che significa dal greco: “Dove la fraternità è legge”. La storia continua: il “”Movimento della Fraternità Umana” nel 1959, le opposizioni, lo scioglimento imposto dal Sant’Uffizio, la laicizzazione di don Zeno, il nuovo terreno di Grosseto, la seconda “prima messa”. Don Zeno muore il 15 gennaio 1981. Questo libro racconta la sua storia.
Remo Rinaldi è nato a Mirandola (Modena) nel 1932. Ha operato nei settori della formazione professionale e dell’amministrazione del personale. Studioso di storia contemporanea, ha indagato su importanti e trascurati avvenimenti socio-religiosi accaduti nel Modenese del dopoguerra. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato La resistenza di un vescovo. Vigilio Federico Dalla Zuanna vescovo di Carpi tra guerra e ricostruzione (1996) e La Venerabile Mamma Nina Saltini. «Gesù mette sempre a tavola le mie bambine» (2005).
«Complimenti a Remo Rinaldi, che ha reso la figura di Mamma Nina molto immediata, descrivendola nella sua vita ordinaria quotidiana vissuta in maniera straordinaria e mostrando come il Signore compia miracoli, apparentemente incomprensibili a mente umana, ma meravigliosi e illuminanti nel piano di Dio e nel bene della gente».
(dalla prefazione del vescovo di Carpi)
La vita di Mamma Nina, sorella di don Zeno Saltini, fondatore di Nomeadelfia, viene presentata davvero per quella che è e per quanto l’ha definita il fratello in una lettera a don Vincenzo Saltini: «Credo di non esagerare pensando che Mamma Nina rimarrà viva nel popolo come la santa della Città di Carpi».
Remo Rinaldi nato a Mirandola (Modena) nel 1932), ha trascorso la vita a Milano.
Collabora a Quaderni della Bassa Modenese e Impegno, rivista della fondazione don Primo Mazzolari. Ha pubblicato: Vigilio Federico Della Zuanna, Venezia 1992; La resistenza di un vescovo, Milano 1996; Don Zeno, Turoldo, Nomadelfia, Bologna 1997; Storia di don Zeno e Nomadelfia, Nomadelfia/Grosseto 2003, 2 voll.