È importante ragionare sul potere per comprenderne la natura, ma soprattutto per conoscerne la distribuzione nella società. Ecco perché questo libro non ha l'obiettivo di elaborare una teoria astratta del potere, ma di illustrarne i diversi aspetti per un uso politico, finalizzato alla realizzazione di riforme di struttura: un utilizzo trasformativo e non conservatore, volto al cambiamento e non alla difesa dell'esistente.
Il pensiero economico contemporaneo viene spesso presentato come se fosse espressione di un unico orientamento. L'economia invece, oggi più che mai, è un campo di battaglia tra interpretazioni di segno opposto, di cui questo libro ricostruisce radici e sviluppi: dall'impostazione classica e marginalista all'opera di Marx; dalle figure di Keynes e Schumpeter ai 'giganti' del Novecento, Hayek e Sraffa; dagli orientamenti di ricerca dominanti oggi - equilibrio generale, teoria neoclassica, monetarismo, neoliberismi, econometria, teoria dei giochi - ai filoni che si distaccano dal paradigma dominante - economia comportamentale e razionalità limitata, teoria dei mercati finanziari e delle crisi, macroeconomia post-keynesiana, marxismo, evoluzionismo, istituzionalismo. Il libro si chiude con un capitolo dedicato all'etica in economia e al problema del potere.
Una ricostruzione completa e chiara del pensiero economico, dall’antichità classica ai giorni nostri. L’autore presenta con rigore e senza inutili tecnicismi tanto le opere dei grandi classici come Smith, Ricardo, Marx, Keynes, Schumpeter, Sraffa, quanto i contributi delle varie scuole, come i fisiocrati, i ricardiani, la scuola austriaca. Particolare attenzione è dedicata agli sviluppi più recenti, dal secondo dopoguerra all’inizio del terzo millennio.
Un libro indispensabile per tutti coloro che vogliono comprendere le radici dei dibattiti economici dei nostri giorni. Dietro le divergenze sulle scelte di politica economica, infatti, vi sono contrasti tra concezioni diverse dell’economia; gli stessi concetti-base, come valore, mercato, prezzo, equilibrio, assumono significati diversi nel contesto della concezione classica, marginalista, keynesiana.
In breve
«Gli errori della cultura economica dominante hanno portato a ballare con gli occhi bendati sull’orlo del baratro della crisi, per poi cadervi dentro. Il mito di una onnipotente mano invisibile del mercato, la fiducia cieca in meccanismi riequilibra tori automatici e l’ostilità verso la fissazione di regole del gioco vincolanti per tutti, la sistematica sottovalutazione dell’incertezza sono stati errori gravi. Una discussione aperta su questi temi è ora necessaria, per evitare il rischio che la tragedia si ripeta: non come una farsa, ma come una tragedia al quadrato».
Indice
Introduzione - 1. Cronologia e gestione della crisi - 2. Le cause della crisi finanziaria - 3. Effetti della crisi - 4. Quelli che avevano previsto la crisi - 5. Rischio e incertezza - 6. La crisi della cultura economica: i Candide neoclassici e i Voltaire keynesiani - 7. Una nuova Bretton Woods? - 8. Il futuro del capitalismo - Bibliografia - Indice dei nomi
Il mercato è, secondo molti, quel meccanismo automatico, quasi naturale, retto da una 'mano invisibile' che conduce spontaneamente alla crescita e al benessere collettivi. Ma è così? O, piuttosto, il mercato è una costruzione sociale che richiede regole e indirizzo? Un'analisi controcorrente del concetto di libertà, che riscopre il mercato come luogo di incontro tra società ed economia. Alessandro Roncaglia è professore ordinario di Economia politica alla Facoltà di Scienze statistiche dell'Università di Roma La Sapienza ed è socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei.
Un libro di base per tutti coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta all'economia politica, o vogliono aggiornare o approfondire le proprie conoscenze in materia. Roncaglia illustra in modo chiaro i principali aspetti della vita economica e le principali teorie. Fornisce così elementi di conoscenza e spunti di riflessione sui maggiori problemi economici di oggi: dalla disoccupazione all'inflazione, dalla stratificazione sociale al sottosviluppo, dal sistema monetario internazionale all'organizzazione dell'Unione Europea.
Lo sviluppo delle riflessioni economiche dall'antichità classica fino ai giorni nostri in un testo che, con chiarezza e rigore ricostruisce il dibattito delle varie epoche e dedica ampio spazio alle tendenze della ricerca contemporanea. Alessandro Roncaglia è professore ordinario di Economia di Scienze statistiche dell'Università di Roma La Sapienza ed è socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei.
Un'introduzione, semplice e insieme autorevole, alla storia del pensiero economico e alle grandi questioni affrontate dagli economisti di ieri e di oggi. Alessandro Roncaglia (Roma, 1947) è professore ordinario di Economia politica alla Facoltà di Scienze statistiche dell'Università di Roma La Sapienza ed è socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei. Paolo Sylos Labini (Roma, 1920) è professore emerito di Economia politica dell'Università di Roma La Sapienza ed è socio nazionale dell'Accademia dei Lincei.
Il dibattito fra gli economisti, strettamente intrecciato con la politica, ha accompagnato lo sviluppo delle società umane e ha orientato le opinioni della gente influenzando scelte importanti, talvolta cruciali. In questo volume Alessandro Roncaglia ricostruisce la storia del pensiero economico. Da Smith a Ricardo, da Marx a Keynes, da Schumpeter alle più sofisticate teorie contemporanee, il racconto intreccia l'analisi con la concreta realtà economica, rendendo evidente lo stretto e al tempo stesso complesso rapporto tra i due livelli.