Un'opera fondamentale e di grande respiro in cui si rinvengono i germi del cattolicesimo liberale. L'opera che in maniera organica presenta il pensiero di Rosmini suscitò grande eco ai suoi tempi e trovò calorosa accoglienza presso gli ambienti liberali. Scientificamente riveste un alto valore, per il suo carattere sistematico e per la trattazione strettamente logica dell'argomento, tutto formulato attraverso deduzioni concettuali. Il diritto come Rosmini spiega in Filosofia del diritto (1841-45) - ha come suo fondamento la persona, perché "la persona dell'uomo è il diritto umano sussistente, quindi anche l'essenza del diritto".
In prima edizione italiana un'opera fondamentale e di grande respiro in cui si rinvengono i germi del cattolicesimo liberale. L'opera che in maniera organica presenta il pensiero di Rosmini suscitò grande eco ai suoi tempi e trovò calorosa accoglienza presso gli ambienti liberali. Scientificamente riveste un alto valore, per il suo carattere sistematico e per la trattazione strettamente logica dell'argomento, tutto formulato attraverso deduzioni concettuali. Il diritto - come Rosmini spiega in "Filosofia del diritto" (1841-45) - ha come suo fondamento la persona, perché "la persona dell'uomo è il diritto umano sussistente, quindi anche l'essenza del diritto". In prima edizione italiana. Il presente volume è il secondo di quattro tomi.
L’opera che in maniera organica presenta il pensiero di Rosmini suscitò grande eco ai suoi tempi e trovò calorosa accoglienza presso gli ambienti liberali. Scientificamente riveste un alto valore, per il suo carattere sistematico e per la trattazione strettamente logica dell’argomento, tutto formulato attraverso deduzioni concettuali.
Il diritto – come Rosmini spiega in Filosofia del diritto (184145) – ha come suo fondamento la persona, perché “la persona dell’uomo è il diritto umano sussistente, quindi anche l’essenza del diritto”.
In prima edizione italiana. Il presente volume è il primo di quattro tomi.
L'edizione critica delle OPERE COMPLETE DI ANTONIO ROSMINI secondo i criteri della "Collezione" ideata e promossa da lui stesso, a cura dell'Istituto di Studi Filosofici di Roma e del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa, si presenta come un indispensabile punto di riferimento per l'approfondimento dello studio della persona umana. La statura intellettuale, morale e religiosa di Rosmini si misura leggendo le opere nel loro intreccio tematico: dalla fondazione del sapere alle ragioni della drammaticità radicale dell'esistenza; dalla ricerca dei principi che reggono l'esperienza morale, psicologica, pedagogica, politica, all'analisi critica delle varie forme che queste esperienze assumono.
Sono previsti 80 volumi, rilegati in tela, formato 14,5x23.
Nato in un clima di evangelizzazione, il testo Sulle testimonianze rese dal Corano a Maria Vergine (1845) tardivamente attribuito a Rosmini e pubblicato in raccolta solo nel 1884, qui per la prima volta presentato a sé, mostra un volto inedito del pensatore considerato una delle voci più autorevoli del pensiero cattolico liberale dell'Ottocento. Persino ardita sembra la sua scelta di riportare e commentare passi della Sura dove è attestato il culto di Maria, anche solo perché, accostandovisi da studioso, è precursore di un'attenzione positiva verso l'Islam e il Corano all'epoca solo accennata. Di più, quasi per eterogenesi dei fini, queste pagine, pur avendo un chiaro intento missionario e di conversione che trova espressione anche in stilemi anti-islamici della cultura del tempo, inaspettatamente dimostrano la possibilità di una apertura al dialogo cristiano-islamico, proprio a appartare dalla ricerca storico-filologica di quelle verità della fede cattolica nascoste fra le pieghe di un credo - non un'eresia - diverso e come tale riconosciuto.
Il primo interesse di Rosmini per la coscienza risale agli anni giovanili, tra il 1817 e il 1822. Nella massa di manoscritti conservati nell'Archivio Rosminiano di Stresa, era la coscienza pura al centro dei suoi studi. Questo volume è una pubblicazione non più sulla coscienza "pura" (come centro della conoscenza teoretica), ma sulla coscienza "morale" (come centro del comportamento etico personale). Intende fornire alla coscienza indicazioni o regole ordinate di comportamento etico (cioè di stabilirne la bontà o la malizia) per le azioni individuali, proprie dell'uomo singolo. La presente edizione del "Trattato della coscienza morale" riporta il testo integrale, dell'edizione del 1844-45.
Il beato Antonio Rosmini è stato fra i più grandi pensatori italiani di ogni tempo. I Principi della scienza morale (1831), qui riproposti in forma antologica e commentata, non trattano di norme specifiche ma di giudizi universali. Superando ogni relativismo etico, si mostra la derivazione della morale da una fonte trascendente, necessaria all'individuazione ordinata del bene. Il senso ultimo della morale si compie solo alla luce del destino meta-storico dell'uomo, in vista di quella beatitudine che la congiunzione con il Bene-Assoluto (il Dio-Amore) può dare. Rosmini ci propone di riconoscere l'essere oggettivo delle cose (l'etica come "giudizio di verità") e ci propone di volergli bene secondo le sue perfezioni (l'etica come "amore"), contro ogni forma di egoismo che rifiuta colposamente il giusto e l'onesto per acquietarsi nei piaceri individuali: ecco l'origine del male, il disprezzo del prossimo e la negazione di quella "scintilla divina" che ognuno reca in sé.
La "Teosofia" del beato Antonio Rosmini costituisce il vertice della sua speculazione metafisica, in cui i fondamenti ontologici della sua filosofia vengono presentati e guadagnati in modo cospicuo. Il "grande frammento" della "Teosofia" è il punto di riferimento fondamentale per chiunque voglia intendere il pensiero del filosofo roveretano; un pensiero sistematico, ma allo stesso tempo non chiuso in se stesso, capace di presentarsi come attuale e pronto a essere inteso oggi come spunto formidabile per riflessioni successive scevre da qualsiasi pregiudizievole valutazione teoretica. La "Teosofia", che nell'odierno contesto della "quarta fase" degli studi rosminiani viene recepita come il punto di partenza di una riaffermazione della metafisica come pensiero forte e concreto, è fonte inesauribile nel mostrare all'uomo di oggi, spesso vittima delle tendenze nichilistiche, un orizzonte nuovo in grado di elevarne lo spirito ad altezze che sembrerebbero impossibili, pur senza insuperbirne l'animo. Introduzione, note e apparati di Samuele Francesco Tadini.
Un documento straordinario di grande capacità argomentativa e geniale nello stile del Rosmini sul significato della Felicità.
Antonio Rosmini (1797-1855), il più grande pensatore italiano dell’Ottocento, è stato beatificato nel 2007. Dalla sua monumentale Psicologia – opera fondamentale della maturità – è stata ricavata questa antologia, opportunamente introdotta e commentata, sui temi più scottanti per l’uomo di ogni tempo, quali ad esempio la natura spirituale dell’anima (unità, semplicità, individualità, divinità); il rapporto dell’anima col corpo attraverso i sentimenti; la sopravvivenza dell’anima dopo la morte (che nega ogni dottrina che riduce l’anima alla materialità del corpo).
Giovanni Chimirri (Legnano, 1959), saggista, filosofo e teologo, ha studiato a Roma conseguendo tre lauree. Collabora con riviste scientifiche, dizionari e istituti di ricerca. Dirige la collana “Biblioteca di filosofia e scienze umane” (presso Bonomi Editore), ed è consigliere nazionale dell’“Associazione Docenti Italiani di Filosofia” e membro dell’“Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale”. Autore di numerose pubblicazioni, ricordiamo tra i suoi volumi: Psicologia del corpo (2004), Capire la religione (2005), Critica psicologica e morale della pornografia (2006), Libertà dell’ateo e libertà del cristiano (Fede & Cultura 2007), Trattato filosofico sulla libertà (2007), Filosofia e teologia della storia (2008), Siamo tutti filosofi (2009).