IV secolo d.C. Il vecchio ordine non esiste più, e nell'impero in declino tutto ormai sta cambiando. Il centurione Aurelio Casto è stato richiamato dalle fredde terre del Nord dell'Impero, ma anche al di qua del muro di Adriano la vita di un soldato non è semplice. Ben presto, Casto si ritroverà invischiato in una cospirazione contro l'imperatore Costantino, mirata a togliergli per sempre il trono. Ma neanche quando la cospirazione, grazie a Casto, viene sventata, e il centurione promosso nell'elite delle guardie del corpo dell'imperatore, l'Impero sarà al sicuro. Perché come Casto scoprirà presto, a volte la corte e i suoi intrighi possono essere più pericolosi del campo di battaglia, e dietro lo splendore e l'opulenza si nascondono i peggiori nemici. Quelli che non esitano a tradire. Il secondo capitolo della trilogia sugli ultimi anni dell'Impero romano.
IV secolo d.C. È il regno dell'imperatore Costantino e il centurione Aurelio Casto - un tempo un soldato delle legioni scelte del Danubio - sente che i suoi giorni di gloria sono finiti. È stato mandato nelle fredde, vuote e nebbiose lande della Britannia settentrionale, dove il suo dovere è proteggere le ultime vestigia di un impero ormai in declino inesorabile. Ma quando il re dei Pitti muore in circostanze misteriose, per Casto si presenta un'occasione: è lui l'uomo giusto per comandare il manipolo di uomini che si spingeranno fino al vallo di Adriano, per negoziare con i barbari in rivolta dall'altro lato. Sarà durante questa missione che Casto conoscerà da vicino la croce e la delizia del potere, e tra complotti, rivalità interne, tradimenti e continue prove, cercherà di portare a termine la sua missione. E di mantenere la promessa segreta che ha fatto alla sua donna.