La terribile crisi della pandemia del Covid-19 e la tragica guerra russo-ucraina rendono ancora più imperiosa una riflessione di grande respiro sul destino comune dell'umanità. Questo libro contribuisce a tale sforzo culturale e propone una sintesi di teologia morale e sociale raccogliendo il magistero cattolico sotto i due valori cardine della dignità filiale e della fraternità nel rispetto della natura creata (ecologia umana ed integrale). Ne emerge una vera e propria "profezia" per un mondo futuro all'altezza di un'umanità sempre più integrata; una sana "eu-topia", cioè una utopia positiva, concreta e perseguibile. Dopo aver esposto i fondamenti e la pertinenza di questo ideale, si rileva l'urgenza della sua ricezione per affrontare le sfide del nostro tempo di radicale cambiamento e anche per poter scongiurare le due più insidiose e distopiche tentazioni: quella conservatrice/religiosa (teocratica) dell'islamismo e quella progressista/secolare (tecnocratica) del transumanesimo.
Quando si visita una città sconosciuta è utile avere una mappa per muoversi. Così, quando si vuole annunciare Cristo a una persona che non lo conosce, è utile avere una “mappa della fede”. La grande mappa della fede è il Catechismo della Chiesa Cattolica, che però è una mappa molto ampia, dettagliata e completa, troppo per tenerla in tasca. Questo libro è una piccola mappa, maneggevole, fatta apposta per chi è alle prime armi o per coloro che evangelizzano.
Frutto della passione e della sperimentazione sul campo in ambito missionario di un sacerdote, teologo e professore che ha compreso la necessità di avere a portata di mano una presentazione sintetica delle principali verità cristiane.
Mi rallegro per l'opuscoletto di don Rossetti e mi auguro che sia letto da tante persone. Esso ritrae Benedetto XVI come vero maestro di teologia e di vita spirituale e Papa Francesco come uomo di profonda fede e carità, alla ricerca delle "pecore perdute"; entrambi a servizio del bene della Chiesa e dell'umanità. E' una vera e propria lode allo Spirito Santo che non abbandona mai la Chiesa e che in ogni circostanza ci stupisce con ispirazioni inaspettate. (Camillo, card. Ruini). Ho letto questo testo d'un fiato, perché è pieno di interesse e di fascino. Anche davanti a tante polemiche sempre presenti sui social, a favore, dell'uno e contro offre una lettura accattivante, fondata sui testi dei due pontefici, che ne mostrano l'unita nella diversità. Esso offre con "semplicità" una lettura dei due eventi (i due Papi) che dà serenità e pace e che invoglia a riguardare i testi, le fonti citate. Penso possa essere utile e fare del bene. Potrebbe anche essere un buon testo di catechesi nelle parrocchie (d. Ezechiele Pasotti).
Lo Spirito Santo e il Papa, il principio dell'unità invisibile e il garante della comunione visibile della Chiesa, sono l'oggetto della millenaria divisione tra Cattolici e Ortodossi. Il libro tenta di districare insieme questi due problemi, alla luce della paternità divina, attraverso un dato peculiare della teologia indivisa: l'intima e inseparabile correlazione tra primato e comunione.
Viviamo in un tempo sommerso da una valanga di nozioni; con un semplice click ci si può istruire praticamente su tutto. La facilità dell’acquisto di notizie può però indurre facilmente a soddisfarsi con l’“informazione”, rinunciando ad una vera e propria “formazione”. D’altro canto si tende oggi a preferire ciò che sembra interessante tralasciando di interrogarsi sulla reale importanza di quanto si conosce. La singolare sfida che ci viene quindi dalla nostra cultura frammentata ed ‘esplosa’ è quella di costringere ad andare all’essenziale, cogliendo il nocciolo delle questioni, in modo accessibile, serio e soprattutto significativo. Nel mio caso, si tratta di informare sul cristianesimo, offrendo anche dei criteri di discernimento per comprenderne la coerenza e bellezza; in una parola la significatività. Questo libretto vuol essere una semplice introduzione alla fede cristiana per le donne e gli uomini (specie i giovani) di questo nostro mondo “post-moderno”, nel contempo tentato dalla disillusione critica (il cosiddetto disincanto del mondo) eppure attratto da un certo revival di spiritualità (si pensi ai nuovi movimenti religiosi)... Il cristianesimo si presenta come grazia e gratitudine, come dono divino e risposta umana. Questo duplice movimento rende conto della struttura qui adottata.
"Lo scopo del saggio è di fornire delle chiavi di lettura per orientarsi tra i sommovimenti epocali che stiamo vivendo. Esiste una "stella polare" cui riferirsi per interpretare la nostra storia collettiva? Don Lorenzo Rossetti, accogliendo l'espressione di Paolo VI "Civiltà dell'amore", individua proprio in questa "proposta" sociale della Chiesa il criterio normativo che consente un discernimento cristiano sulle vicende storiche. L'autore vede nella fratellanza/fraternità il fondamento ontologico della solidarietà come determinazione personale e sentimento di condivisione, ma sottolinea pure che in chiave teologica bisogna distinguere tra fraternitas naturale e soprannaturale. Tale distinzione ci riporta al linguaggio classico: essa giova a cogliere il punto di continuità e quello di novità tra società umana e comunità ecclesiale: questa è il "fermento" di quella. E proprio in forza dell'esistenza di tale principio soprannaturale può vedersi illuminata e appunto vitalizzata quella realtà creaturale che, ahimè, sembra spesso giacere nelle tenebre. Si capisce allora il motivo per cui la Civiltà dell'amore possa definirsi con l'ossimoro "utopia concreta": una meta, un traguardo possibile, arduo, ma non assurdo o velleitario da perseguire." (dalla presentazione del cardinale Ruini)