Il libro e utile per conoscere dal vivo e in profondita una realta, quella dei monasteri e della vita claustrale, spesso equivocata e distorta. Il libro comprende due parti: la prima parte riporta la viva voce dell'esperienza delle claustrali, e delle giovani che si sentono portate a questa vocazione; la seconda e una riflessione teologico-pastorale-vocazionale da parte dell'autore a riguardo della vocazione alla vita di contemplazione di oggi. In ogni caso prevalente e l'elemanto dell'esperienza: il racconto di un cammino di formazione e condivisione vissuto con un monastero di monache di clausura.
La parrocchia c’è ancora, perché domande semplici di vita ci sono ancora, perché giovani che hanno percorso tutte le strade possibili in cerca di felicità vi tornano ancora, perché gente appassionata che si mette in ascolto esiste ancora.
Dalla quarta di copertina:
La parrocchia c’è ancora, perché domande semplici di vita ci sono ancora, perché giovani che hanno percorso tutte le strade possibili in cerca di felicità vi tornano ancora, perché gente appassionata che si mette in ascolto esiste ancora.
Parrocchia è sempre sapore di casa, è tentativo onesto di comunità; anche la più scalcinata ha sempre la porta aperta; non ha paura di fare la crocerossina dei casi impossibili, perché in ogni domanda sa leggere sete di Dio e ne mette a disposizione la sorgente.
La classica esperienza "on the road", da decenni praticata dai giovani, diventa con questo sussidio un cammino di spiritualità alla scoperta di ciò che è essenziale nella vita. Scopo del sussidio è aiutare i giovani a vivere un cammino di riscoperta del valore della povertà e della semplicità, facendone stile di vita. Accanto a questo, viene presentata l'esperienza del pellegrinaggio visto nella prospettiva di cammino interiore che il giovane è invitato a fare con se stesso, in rapporto con gli altri e nel confronto con Dio.
Il libro racconta storie di giovani che sono arrivati alla parrocchia 'per caso’ e vi hanno scoperto, con grande sorpresa, uno spazio e uno stile di vita in cui potersi realizzare. Sono storie comuni e insieme 'forti’, capaci di stimolare la fantasia e l’iniziativa di ciascuno, suggerendo idee e azioni che danno più sapore alla vita quotidiana.
Dalla quarta di copertina:
Parrocchia? No grazie. Oppure: Che bella, mi ricordo… E ancora: Chi la conosce?
Capita spesso che la parrocchia sia sinonimo di "cose vecchie e noiose", lontane dallo slancio e dai desideri che danno sapore e gusto alla vita. Ma, per fortuna, non è sempre così. Lo racconta questo libro, fatto di storie di alcuni giovani che sono arrivati alla parrocchia 'per caso' e vi hanno scoperto, con grande sorpresa, uno spazio e uno stile di vita in cui potersi realizzare.
Non si fa, qui, il ritratto della comunità 'doc'. Piuttosto, si dà voce a giovani che raccontano la paura di giocare se stessi e, alle prese con le proprie incertezze, riescono a fare dei loro limiti una risorsa, scegliendo di passare dalla noia dell'egoismo alla passione per la vita.
Sono storie comuni e insieme 'forti', capaci di stimolare la fantasia e l'iniziativa di ciascuno, suggerendo idee e azioni che danno più sapore alla vita quotidiana. Sono storie raccontate come una 'lettera', con cui anche tu puoi iniziare a dialogare, prendendo, se vorrai, carta e penna…