Un giovane prete ruandese prende la via dell’esilio sotto la bufera del genocidio in Ruanda.
Ma nemmeno nell’Est dello Zaire, l’odierna Rd Congo, trova pace. Da Bukavu, dove continua ad essere braccato, deve riprendere la fuga.
Una fuga che dura anni e si fa sempre più angosciosa, come questo libro documenta passo passo.
Attraverso la personale vicenda dell’Autore assistiamo all’infinita serie di massacri che hanno insanguinato quelle contrade ricche di materie prime.
L’esercito del nuovo potere insediatosi in Ruanda ha continuato infatti per anni la sua "controffensiva" oltre frontiera, ben al di là delle invocate ragioni di sicurezza. Da allora, la regione non ha più avuto pace fino ad oggi.
"Un vero dramma umanitario che assomiglia a un genocidio silenzioso", hanno denunciato i vescovi congolesi.
Sagahutu Joseph
Nato nel 1963 a Mugali, nell'allora prefettura di Gikongoro, in Ruanda. Ordinato nel 1992 iniziò il suo ministero sacerdotale come viceparroco di Muganza, diocesi di Gikongoro. Esiliatosi in Zaire (Rd Congo) in conseguenza del genocidio del 1994, viene accolto dal vescovo di Bukavu, Mons. Munzihirwa. Dopo cinque anni di prove e peripezie di ogni sorta - per lunghi periodi anche in foresta - riesce a raggiungere il Belgio nel 1999. È in possesso di un diploma di specializzazione in teologia presso l'Università Cattolica di Lovanio.