L'opera di Hans-Georg Gadamer (1900-2002) si è intrecciata con gli sviluppi teologici del mondo protestante, influendo poi in ambito cattolico. Il suo modo di concepire la verità e la storia e il rilievo dato alla tradizione per la coscienza della determinazione storica hanno avuto ampi riflessi negli sviluppi filosofici del Novecento. Individuato nella teoria della "storia degli effetti" (Wirkungsgeschichte) il nucleo centrale e innovatore della filosofia ermeneutica di Gadamer, il presente studio ne ricostruisce l'elaborazione. Notevole la descrizione del superamento gadameriano dello storicismo di Schleiermacher e Dilthey. Analizza quindi l'andamento del dialogo critico tra la sua teoria e gli esponenti della teologia liberale e dialettica (Troeltsch, Barth, Bultmann), e della "nuova ermeneutica" (Fuchs, Ebeling). Discute, infine, gli esiti della teoria presso teologi protestanti (come Pannenberg), e cattolici (come Geffré). Suggestivo il capitolo conclusivo intitolato "Ermeneutica e pluralismo religioso". In appendice, un'intervista dell'autore al cattolico Claude Geffré, esponente di spicco della teologia ermeneutica del nostro tempo