L’etica cristiana si trova in una posizione paradossale. Da una parte l’insegnamento di Gesù appare costituito da indicazioni di natura morale («ma io vi dico…») e il cristianesimo viene riconosciuto, nella storia e nel mondo, per la sua capacità di trasformare atteggiamenti, rapporti personali, valori umani. Dall’altra parte la grazia, ugualmente al centro del messaggio cristiano, pare respingere sullo sfondo tutte le pretese della moralità. Qualsiasi cosa si debba e possa fare, non è questo che alla fine salverà, anzi «Pubblicani e prostitute vi precedono nel regno dei Cieli». Dare troppa importanza all’etica sarebbe un moralismo che tradisce le intenzioni di Gesù mentre portare l’attenzione su quel niente che è tutto ciò che l’uomo può fare, può aiutare a riscoprire il valore e il sapore di uno dei paradossi fondamentali del cristianesimo.
Il testo intende offrire in breve e con uno stile discorsivo un'immagine della filosofia a coloro che nella loro formazione non hanno mai avuto l'occasione di studiarla direttamente. Per far questo i sei capitoli ripercorrono le principali tappe storiche della filosofia (origini, antichità, tarda antichità e medioevo, modernità, età contemporanea, prospettive future), scegliendo alcune figure più rappresentative e mostrando come tale itinerario metta sempre più in evidenza un compito cruciale: la difesa della realtà dell'uomo. Il carattere del testo lo rende un'alternativa sia alle introduzioni semplicemente storiche che facilmente disorientano, sia a quelle propriamente "teoretiche" che spesso suppongono una lettura aprioristica della storia della filosofia.