Un'oscura credenza vuole che due fratelli gemelli non possano vivere insieme senza danneggiarsi a vicenda, e che spesso solo la morte di uno dei due possa garantire all'altro di crescere bene. Così, quando nella famiglia Barbeau nascono i gemelli Landry e Sylvinet, la levatrice non esita a mettere in guardia i genitori: occorrerà impedire che i due fratelli passino troppo tempo insieme, per far sì che non si affezionino troppo l'uno all'altro. Ma il consiglio viene accantonato e i gemelli diventano inseparabili e pressoché identici. Anni dopo il padre decide che Landry, il più forte e maturo dei due, dovrà andare servizio presso la tenuta dei Caillaud. Landry si rassegna all'idea di dover partire da casa. Sylvinet, il più fragile, non riesce tuttavia ad accettare che le loro vite debbano prendere strade diverse. Il suo affetto per Landry è così morboso che, quando il fratello si invaghisce della piccola Fadette, una ragazzina del borgo della Cosse, Sylvinet è divorato dalla gelosia. La Fadette è una piccola vagabonda che gli abitanti del borgo giudicano con un po' di disprezzo e un po' di timore, soprattutto per via di quelle voci che corrono sul conto della nonna, una guaritrice le cui pratiche sono viste come un incrocio di sapere e stregoneria. La ragazza, invece, ha un carattere mite e generoso: non avendo nulla, si accontenta di poco per essere felice e rispetta tutte le creature, soprattutto quelle che considera brutte come lei. Introduzione di Daria Galateria.
Pubblicato nel 1850, François le Champi divenne in seguito un libro di culto per gli amanti della Recherche proustiana, dove viene definito "straordinario". La storia del trovatello François, allevato amorevolmente dalla moglie di un mugnaio, è solo all'apparenza una favola di buoni sentimenti. Nella forma di un romanzo di formazione nasconde infatti in ogni piega il motivo scabroso dell'incesto, che vede una madre adottiva trasformarsi dapprima in amica e poi in moglie. François le Champi è da sempre, a pieno merito, uno dei romanzi più celebri di George Sand, scrittrice francese impegnata e anticonformista, di cui Gustave Flaubert ebbe a dire: "Bisognava conoscerla come l'ho conosciuta io, per sapere quanta femminilità c'era in quel grand'uomo".
Indiana è nata nell'isola di Bourbon, al largo del Madagascar, nel mezzo dell'Oceano Indiano. Ma il lettore la incontra in una ricca dimora della campagna francese nei panni di madame Delmare, sposa infelice di un matrimonio combinatele dalla zia, che ha voluto così riscattarla da una vita da schiava, all'altro capo del mondo. Rassegnata a un'esistenza priva di gioie, Indiana si lascia andare a uno struggimento che sconfina nella consunzione, al fianco di un marito vecchio e collerico, e sotto l'ala protettiva del taciturno sir Ralph, fedele ma troppo compassato amico d'infanzia. Ed ecco che una notte irrompe nella villa l'affascinante Raymon, un aristocratico di belle speranze, da poco trasferitesi in campagna, che tutto sovverte. Raymon l'affabulatore dapprima seduce Noun, la bella domestica creola, e poi rapisce il cuore della stessa Indiana. L'incostanza delle passioni e l'ingannevole personalità di Raymon spingeranno Noun a gettarsi nel fiume in piena, e Indiana a oscillare senza tregua tra lo sdegno e l'attrazione irresistibile. Nell'andirivieni di quel pendolo sentimentale, è tutto un incalzare di eventi: la fuga disperata a Parigi, la morte cercata sulle rive della Senna, la bancarotta del marito, il forzoso trasferimento nell'isola al largo dell'Africa, il precipitoso rientro in Francia a bordo di un mercantile, la messa a repentaglio dell'onorabilità. Sullo sfondo, l'evolversi del personaggio di sir Ralph, sempre avvolto in un alone di inquietante opacità. Con un commento di Henry James.