Fatima ha solo sei anni quando scopre il peso della tradizione: i fratelli la picchiano per aver partecipato a una corsa scolastica con la gamba legata a quella di un compagno di classe. Kiren va a scuola e vorrebbe vivere come qualsiasi altra adolescente inglese, ma in famiglia non la pensano così: "Noi musulmani siamo diversi". E quando lei si ribella, la madre le punta un coltello alla gola: "Se non obbedisci, ti farò violentare dal tuo patrigno". Banaz, curda di nascita ma londinese per educazione, si rifiuta di sposare l'uomo scelto dai genitori e un giorno si fa sorprendere mentre bacia un ragazzo. Un disonore che verrà lavato nel sangue dall'intera famiglia. Siamo in Europa, nel ventunesimo secolo, ma non si direbbe. Queste sono solo alcune delle storie raccolte da Jasvinder Sanghera. Jasvinder sa bene cosa significhi la legge non scritta dell'onore. Di origini indiane ma cresciuta in Inghilterra, ha avuto il coraggio di rifiutare il promesso sposo impostole dai genitori. Il prezzo da pagare è stato altissimo: prima la persecuzione, poi il ripudio. Ma alla fine è riuscita a seguire il sentiero dei suoi sogni e a scegliere il proprio futuro. Al contrario di sua sorella, che dopo essere diventata la moglie di un uomo violento non ha retto e si è data fuoco. È perché simili tragedie non accadano più che ha fondato Karma Nirvana. Perché ancora oggi, anche in Occidente, una pratica barbara costringe donne poco più che bambine in una condizione di prigionia e disperazione.
Mi fermai con la moneta sulla fessura del telefono. La mano mi tremava. Fuori della cabina, Jassey, il mio ragazzo, mi incoraggiava ad andare avanti. Lo feci, composi il numero e aspettai. «Mamma» sussurrai quando sentii la sua voce. Da quando ero scappata di casa non le avevo più parlato. Ma le sue parole non furono quelle che avrei voluto sentire. «Ci hai disonorato. Per noi è come se fossi morta» disse. Scivolai lungo la parete della cabina e rimasi accovacciata sul pavimento. Non mi ero mai sentita così sola. Era davvero un crimine così grave voler vivere?
Non ero che una ragazzina e il mio delitto era aver rifiutato di sposare l’uomo che mio padre aveva scelto per me, e amare un ragazzo di una casta inferiore alla mia. Nonostante io sia cresciuta in Inghilterra, non potevo sfuggire alle mie origini indiane e musulmane. La mia era una famiglia tradizionalista: una donna deve accettare la propria condizione. Altrimenti è una donnaccia.
Ma io non potevo farlo, io volevo essere libera, libera di amare, e di andare al college. Non volevo fare la fine di mia sorella Robina. Lei le tradizioni le ha rispettate tutte, fino all’ultimo, quando non ha retto più. È vero che la libertà ha un prezzo, e io l’ho pagato fino in fondo. Da quella cabina sono uscita per seguire la scia dei miei sogni.