Purtroppo la storia è ancora spesso raccontata attraverso vittorie e sconfitte, scontri e massacri, invasioni e genocidi: insomma, nei suoi aspetti peggiori. Nemmeno è sicuro quanto ci viene raccontato, perché spesso è propinato. Di solito conosciamo i fatti attraverso la voce dei vincitori, o comunque grazie ai racconti dei popoli che li hanno scritti e che hanno avuto la fortuna di farli arrivare fino a noi, aiutati da una tradizione orale che si è tramandata nei secoli. Ultimamente, tuttavia, la decifrazione di migliaia di nuovi documenti che si sono salvati perché di pietra o di terracotta indurita, ha permesso di accostare a certe narrazioni di fatti un'altra voce: quella degli avversari, con risultati sconcertanti. Di tal fatta si rivela, per esempio, la guerra tra l'assiro Sennacherib ed il giudeo Ezechia, così come quella tra il moabita Mesa e l'israelita Joram: inconfutabili esempi dell'assoluta necessità del dubbio.