Quando parliamo di disuguaglianza e povertà rischiamo di ragionare in termini "vecchi", appartenenti alla logica di inclusione che governava sia i paesi comunisti, sia quelli capitalisti dopo le devastazioni della Seconda guerra mondiale; termini che non colgono la frattura storica oggi sotto i nostri occhi. "Espulsioni" denota meglio quel processo dell'economia politica globale che spinge "forzosamente" lavoratori, piccole e medie imprese, agricoltori al di là dei confini del sistema, rendendoli invisibili e consegnandoci indicatori economici più favorevoli ma svianti. Ogni misura di austerità ridefinisce e riduce lo spazio economico, e i programmi di risanamento del debito altro non sarebbero - argomenta il libro - che "meccanismi disciplinari" finalizzati non a massimizzare l'occupazione e la produzione, ma a sostenere e rafforzare la nuova economia, quella delle "formazioni predatorie".
La globalizzazione dell'economia, accompagnata dall'emergere di una cultura a sua volta globale, ha profondamente alterato il tessuto sociale, economico e politico degli stati-nazione, di vaste aree transnazionali e, non da ultimo, delle città. Nel volume vengono proposti nuovi strumenti concettuali e nuove strategie di ricerca per studiare le città come luoghi di intersezione tra globale e locale. È ormai evidente che numerose metropoli mondiali si sono sviluppate all'interno di mercati transnazionali e hanno ormai più caratteri in comune tra loro che con i rispettivi contesti regionali o nazionali.
Cos'è la globalizzazione? Il termine comprende due distinti insiemi di dinamiche. Il primo riguarda la formazione di istituzioni e processi esplicitamente globali quali l'Organizzazione mondiale del commercio, i mercati finanziari globali, il nuovo cosmopolitismo, i Tribunali internazionali per i crimini di guerra. Il secondo insieme comprende processi la cui scala non è necessariamente a un tale livello di globalità, ma che fanno comunque parte della globalizzazione. Processi localizzati in ambiti nazionali, ma che concernono network transconfinari, organizzazioni ambientaliste o di tutela dei diritti umani, politiche monetarie e fiscali attuate sotto le direttive del Fondo monetario internazionale. Realtà nazionali e subnazionali poco studiate che obbligano la sociologia a crearsi un nuovo sistema categoriale e concettuale; presupposti che consentono all'autrice di fare la radiografia puntuale ed efficace di grandi processi in corso che scavalcano le frontiere e disseminano i loro effetti ovunque.