Di Dante, come di tanti altri scrittori, Borges si è dimostrato capace di dirci ciò che altrove non troveremmo, ma soprattutto di dircelo partendo da presupposti e da angolature a lui solo accessibili. Orientata - come accenna il prologo - da una sorta di "innocenza", la sua lettura muove infatti da dettagli, suggestioni, spunti immaginativi per proporre, attraverso molteplici riferimenti letterari, congetture spesso eccentriche e punti di vista esclusivi e personali.