1871-1914: per quasi mezzo secolo si può dire che tutto fu europeo: pittura, poesia, romanzo, teatro, costume, danza, politica, diplomazia, scienze, finanza ed economia. L’Europa finalmente vive un periodo di relativa stabilità politica e di sano equilibrio. Sono questi gli anni della Belle Époque, durante i quali il benessere economico arriva a interessare settori sempre più vasti della media e piccola borghesia, dando a tutti l’illusione di vivere nel migliore e più ricco dei mondi possibili. Le capitali europee si accendono allora di luce e di mondanità. In questo contesto la globalità del fatto d’arte, l’estetica della collaborazione fra le arti sorelle, che dalla poesia, pittura e musica si estende fino al cinema negli sperimentalismi del Futurismo, lievitano nel pullulare di poetiche e poesie nuove, nei dibattiti di scuole e mode, Caffè letterari e salotti artistici e culturali. Di tutto questo il libro rende testimonianza, facendo rivivere un’epoca caratterizzata da una diffusa inquietudine, ma al tempo stesso, da una irrefrenabile joie de vivre.