"E' triste sapere che non puoi dare ad un figlio tutto quello che vorresti. Non puoi sognare - si legge in uno dei suoi racconti dalla Palestina - che un giorno diventi una persona importante, o semplicemente utile. A volte ci si accontenta che sopravviva...", spiegava Fatima con un lungo sospiro. "Prendi questi dolcetti", mi esorto' gentilmente, "e dimmi...perche' i bambini muoiono in guerra?".
Questo libro è dedicato ad Arin Ahmed rinchiusa in un carcere israeliano. Ho preso in prestito il suo nome per raccontare una storia simile alla sua. Ma anche a quella di migliaia di ragazzi palestinesi e israeliani. Arin, che ha deciso di farsi esplodere, si è tirata indietro all'ultimo momento. Forse, all'improvviso, ha scoperto che, se c'è una ragione per morire per Gerusalemme, ce ne deve essere anche una per vivere. È dedicato anche a quelle centinaia di soldati israeliani detenuti per essersi rifiutati di svolgere il servizio militare nei Territori ri-Occupati. E alla promessa di fare di questo meraviglioso paese una terra senza guerra.